L’indagine. Pericolosi e ignoranti: gli italiani al volante sono davvero così?
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Recentemente, Ferrari ha depositato un brevetto per un motore a combustione interna innovativo, che si distingue per il suo design capovolto e l’uso di turbocompressori. Questa nuova tecnologia è stata scoperta presso l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti.
Tutt’altra cosa dunque rispetto a un altro recente brevetto Ferrari che parlava di un ipotetico motore a idrogeno. Come detto in apertura, questo motore a combustione è descritto come un sistema di turbo compressione in cui i gas di scarico azionano una turbina coassiale al compressore di aspirazione.
L’aria compressa passa attraverso un intercooler, che riduce la temperatura per massimizzare l’efficienza. Un aspetto innovativo è la presenza di due prese d’aria che alimentano il motore, con un intercooler diviso in due sezioni e dotato di una valvola di bypass. Questa valvola consente di aumentare la pressione nei collettori di aspirazione a bassi regimi, migliorando la capacità del motore di iniettare carburante e aumentando la velocità del turbocompressore.
Il brevetto prevede un sistema di ingranaggi accoppiato all’albero motore, che utilizza una frizione per sincronizzare il turbocompressore con l’albero motore. Questo meccanismo consente di attivare il turbocompressore anche quando l’auto è ferma, migliorando la risposta a bassi regimi. Quando il sistema raggiunge la velocità ottimale, la frizione si disaccoppia, permettendo al turbocompressore di funzionare in modo indipendente.
Sebbene Ferrari stia esplorando soluzioni innovative per migliorare l’efficienza e le prestazioni del motore, alcuni esperti suggeriscono che il design potrebbe risultare eccessivamente complesso. In confronto, altre case automobilistiche, come Porsche, hanno adottato approcci più semplici, come l’uso di turbocompressori elettrificati per ridurre il ritardo del turbo e al contempo di disincentivare i tuner, in quanto mettere le mani su un sistema del genere è molto più complesso.
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25/7/24
everyeye.it (da: Carbuzz)
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