L’IIHS mostra i dati che confermano come i conducenti imparano a eludere l’obbligo di tenere le mani sul volante con i sistemi di guida semi-autonoma
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Una nuova ricerca dell’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) rivela come i conducenti imparano rapidamente ad aggirare, anche senza accorgersene, i sistemi di guida semi-autonoma, potendosi dedicare così ad altre azioni invece di restare attenti alla guida. Nonostante l’intenzione di tali tecnologie sia di migliorare la sicurezza stradale, molti utenti sfruttano i limiti di questi sistemi per impegnarsi in attività che creano distrazioni.
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DISTRAZIONE E MULTITASKING CON LA GUIDA SEMI AUTONOMA
L’indagine a cui si riferisce l’IIHS ha esaminato il comportamento dei conducenti che utilizzano i sistemi di guida semi-autonoma come Pilot Assist di Volvo e Autopilot di Tesla. I risultati indicano che i conducenti tendono a essere più distratti quando utilizzano questi sistemi rispetto alla guida tradizionale. Attività come l’uso di dispositivi elettronici, mangiare e persino sistemarsi il trucco diventano più frequenti durante l’uso di sistemi semi-autonomi.
Il presidente dell’IIHS, David Harkey, ha sottolineato un aspetto fondamentale della psicologia comportamentale degli automobilisti: “Se li alleni a pensare che prestare attenzione significhi dare colpetti al volante ogni pochi secondi, allora è esattamente quello che faranno”. Questo meccanismo, benché sembri rispettare formalmente le regole di sicurezza imposte dai sistemi, porta a un’attenzione ridotta e a un comportamento inappropriato.
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PILOT ASSIST DI VOLVO E L’AUMENTO DELLA DISTRAZIONE NEL TEMPO
Lo studio ha analizzato il comportamento di 29 conducenti che hanno utilizzato il sistema Pilot Assist di Volvo in un arco di quattro settimane. I dati mostrano che la propensione al multitasking aumenta con l’uso prolungato del sistema. Man mano che acquisiscono familiarità con la tecnologia, i conducenti diventano più inclini a distrarsi. Questa tendenza è stata osservata soprattutto nella seconda metà del periodo di studio.
L’IIHS sostiene che anche dopo recenti aggiornamenti software per migliorare la sicurezza, la distrazione durante l’uso del Pilot Assist rimane significativamente elevata, con oltre il 30% del tempo in cui i conducenti erano impegnati in attività diverse dalla guida.
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AUTOPILOT DI TESLA: I CONDUCENTI IMPARANO I LIMITI DEL SISTEMA
Un secondo studio ha esaminato il comportamento di 14 conducenti che hanno utilizzato il sistema Autopilot di Tesla per la prima volta su una Tesla Model 3. I risultati hanno dimostrato che i conducenti imparano rapidamente a gestire i promemoria di attenzione del sistema, riducendo la necessità di interventi più seri (come avvisi sonori, rallentamento e disattivazione).
L’aspetto che preoccupa l’IIHS, è che molti utilizzano questa conoscenza per prolungare il tempo in cui riescono a fare altro piuttosto che tenere le mani sul volante. I conducenti sanno che, per evitare l’escalation degli avvisi, basta un minimo movimento o colpo sul volante, mentre continuano a distrarsi. “Questo ciclo di breve interazione con il volante e successive distrazioni diventa comune, con un impatto potenzialmente negativo sulla sicurezza stradale”, sostiene l’IIHS.
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SERVONO MISURE DI SICUREZZA PIÙ SOLIDE CON LA GUIDA SEMI AUTONOMA
Entrambi gli studi dimostrano che i sistemi di guida semi-autonoma, sebbene progettati per migliorare la sicurezza, possono essere ancora ampiamente utilizzati in modi che riducono l’attenzione dei conducenti. “I conducenti hanno adattato il loro comportamento per impegnarsi in attività che distraggono”, ha affermato Harkey.
“Questi risultati dimostrano che i promemoria di attenzione multimodali e crescenti sono molto efficaci nel far cambiare comportamento ai conducenti“, ha affermato Alexandra Mueller, Senior Research Scientist dell’IIHS e principale autrice dello studio. “Tuttavia, sono necessarie migliori misure di sicurezza per garantire che il cambiamento di comportamento si traduca effettivamente in una guida più attenta”.
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19/9/24
SICURAUTO.IT