Sistemi di guida autonoma come l’Autopilot di Tesla e il Pilot Assist di Volvo stimolano le distrazioni. Lo studio di IIHS
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Non dovrebbe essere necessario dimostrare l’ovvio, ma tant’è: l’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) americano, tramite uno studio durato mesi, ha dimostrato quanto vado dicendo da sempre e cioé che con gli aiuti alla guida a bordo il guidatore finisce per distrarsi di più e a diventare più pericoloso, non più sicuro. È l’effetto collaterale di una tecnologia ancora parziale: che non garantisce la guida completamente autonoma, ma solo una parziale automazione, che richiede la costante sorveglianza dell’umano dietro al volante. Che però è appunto umano e si distrae comunque.
E LASCIAMI SCO…E! Quando sono attivi sistemi di guida autonoma di livello 2 come l’Autopilot di Tesla e il Pilot Assist di Volvo, al centro dell’osservazione di IIHS, i conducenti sono molto più propensi a svolgere attività non legate alla guida, come guardare il telefono e messaggiare, oppure mangiare. Persino fare sesso, in alcuni casi. Il problema è poi aggravato da alcuni conducenti, che hanno trovato scappatoie per eludere i sistemi di sicurezza atti a mantenere sulla strada l’attenzione dell’essere umano.
DI CHE COSA STIAMO PARLANDO Gli attuali sistemi di guida autonoma, o per meglio dire ”assistita”, utilizzano telecamere, sensori e software per regolare la velocità dell’auto in base agli altri veicoli sulla strada e mantenerla al centro della corsia. Alcuni consentono anche il cambio automatizzato della corsia. Tuttavia, i conducenti sono tenuti a monitorare continuamente la strada e a essere pronti a prendere il controllo in qualsiasi momento. Di fatto, anche se ingannarli è possibile, la maggior parte dei sistemi richiedono a chi è seduto al posto di guida di tenere sempre le mani sul volante, rilevandole attraverso i micro-movimenti impartiti allo sterzo o da sensori touch nella corona.
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AL CENTRO DELL’ATTENZIONE Ciò che l’IIHS ha scoperto è che le persone fanno il minimo indispensabile per evitare che il sistema li rimproveri, ma non sono affatto attenti a ciò che accade intorno a loro. Di fatto l’attenzione si sposta sull’automatismo. ”Se li addestri a pensare che prestare attenzione significhi dare un colpetto al volante ogni pochi secondi, allora è esattamente quello che faranno”, dice il presidente dell’IIHS, David Harkey. ”Ciò dimostra che i sistemi di automazione parziale hanno bisogno di allarmi più robusti per prevenire l’uso improprio”.
INCAPACI DI GESTIRE UN’EMERGENZA Sotto accusa, pare chiaro, non è tanto la tecnologia, ma l’utenza. Nei confronti della quale, però, è la tecnologia a doversi adeguare. Lo studio con l’Autopilot di Tesla ha coinvolto 14 persone, che hanno percorso oltre 19.300 km con il sistema attivato, e hanno fatto scattare nel periodo di osservazione ben 3.858 avvisi relativi all’attenzione. Letargico il tempo di reazione, visto che in media i conducenti hanno reagito dopo circa tre secondi: solitamente dando un colpetto al volante, per previre la disattivazione del pilota automatico. Pensate se si fosse trattata di un’emergenza… in tre secondi la frittata era fatta. Lo studio con il Pilot Assist di Volvo ha coinvolto 29 volontari che sono risultati distratti per il 30% del tempo mentre utilizzavano il sistema. A leggere di queste statistiche, il diffondersi di certi dispositivi di sicurezza non mi fa sentire più sicuro. E voi?
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21/9/24
motorbox
https://www.motorbox.com/auto/magazine/vivere-auto/studio-gli-aiuti-alla-guida-ci-rendono-distratti