Mercato auto Italia: salto del 29% delle elettriche a settembre
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Arriva la soluzione definitiva al problema della ricarica: la batteria che in pochi minuti è del tutto carica, ecco qual è e le novità
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Sembra essere finalmente arrivata la soluzione a uno dei tanti problemi che le auto elettriche hanno. Non è di certo una novità che le auto a zero emissioni siano il futuro della mobilità, ma per il momento si trovano costrette ad aver a che fare con una serie di ostacoli che ne stanno impedendo la diffusione in tutto il mondo, soprattutto in Europa e in Italia.
Tra questi problemi, il più rilevante è senza dubbio quello dei costi. Le vendite di auto elettriche non decollano e quelle europee, in particolare, hanno dei prezzi a dir poco proibitivi. Dalla Cina arrivano veicoli a costi più contenuti, ma la Commissione Europea si è dichiarata più di una volta preoccupata da quella che è giudicata come una concorrenza sleale.
Dal 2035 in poi, però, almeno in Europa l’elettrico dovrà trovare il suo spazio. Questa è la data oltre la quale le auto a combustione interna non potranno più essere vendute. Ci sono però diverse sfide che dovranno essere affrontate, tra cui quelle legate ai tempi di ricarica lunghi e alla limitata disponibilità di stazioni di ricarica.
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Auto, arriva la soluzione al problema dei tempi di ricarica
Un altro grande problema che frena la diffusione delle auto elettrica sono i tempi di ricarica, che molti giudicano troppo lunghi. Dalla Cina, da questo punto di vista, sta per arrivare una soluzione davvero incredibile. Le aziende CATL e BYD, infatti, prevedono di lanciare le nuove batterie entro pochi mesi al massimo.
La novità è davvero epocale. Infatti, entrambe la batterie cinesi potrebbero presentare un tempo di ricarica estremamente breve, cioè di soli dieci minuti.
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Ci sono molte sfide da affrontare
Al momento sono in fase di sviluppo le batterie allo stato solido, che utilizzano un elettrolita solido anziché liquido. In questo modo è possibile garantire durate e autonomie maggiori, che superano anche i 1.200 chilometri, riducendo in maniera drastica al tempo stesso anche i tempi di ricarica.
Restano alcune sfide significative che richiedono di essere improntate. Manca infatti ancora una infrastrutture di colonnine di ricarica in grado di assorbire la transizione ecologica. Un problema che soprattutto l’Italia deve affrontare.
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7/7/24
GIORNALE MOTORI
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