Sia a marzo che nel primo trimestre del 2023 il nostro Paese è ultimo nella classifica UE delle auto “alla spina” per quota di mercato
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I dati relativi al mese di marzo sorridono al mercato automobilistico europeo: per l’ottavo mese di fila le vendite di nuove auto nel Vecchio continente sono infatti aumentate, in questo caso anche in maniera considerevole visto che sono state registrate 1.422.147 immatricolazioni per una crescita del 26,1%. E a sorridere sono anche tutti i principali mercati automobilistici nazionali, anch’essi protagonisti di un incremento delle vendite, seppur in misura differente.
Elettriche e PHEV, Italia in ritardo
Il quadro dipinto dall’Unrae, però, parla di un’Italia in ritardo abissale rispetto agli altri Paese per quello che riguarda il segmento delle auto a batteria. Nel mese di marzo, infatti, il nostro mercato ha conservato l’ultimo posto per immatricolazioni in valore assoluto di auto “alla spina”, le cosiddette ECV, seppur ci sia stato un leggero aumento della quota a 9,1% sul totale: più precisamente, le BEV sono al 4,8% e le PHEV al 4,3%, nettamente più basse rispetto a quelle di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.
Gap importante
“Il forte divario che ci separa dagli altri maggiori mercati per diffusione di auto ‘con la spina’ va colmato velocemente per il bene della nostra qualità dell’aria, della nostra attrattività turistica, per il ruolo del nostro mercato, che rischia un pericoloso declassamento, ma anche per il futuro della nostra stessa filiera industriale”, ha commentato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae. E i dati negativi non si riferiscono solamente al mese di marzo: l’Italia è infatti ultima anche nella classifica per quota di mercato di auto elettriche e ibride plug-in relativa al primo trimestre, periodo in cui le BEV sono ferme a quota 3,8% e le PHEV a 4,4%.
Le richieste dell’Unrae
“Nei prossimi anni la transizione energetica dovrà essere accompagnata da una chiara agenda di Governo, con un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni alla domanda e all’offerta – ha concluso Cardinali – Per quanto riguarda le aree metropolitane, se si vuole perseguire una trasformazione profonda, veloce ed efficace, sarà indispensabile una stretta sinergia fra le scelte in materia di mobilità e quelle in ambito urbanistico, adeguando infrastrutture e spazi cittadini soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa”.
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19/04/2023
fonte: FormulaPassion.it