Ogni giorno molti italiani usano il treno o la metropolitana per potersi spostare e recarsi o al posto di lavoro o per motivi di studio. Uno studio fatto da Legambiente, “Pendolaria 2018”, va ad analizzare il trasporto ferroviario in Italia; da questo dossier sono emerse enormi differenze, soprattutto tra nord e sud. Analizzando i dati, che si riferiscono al 2017, vediamo che ogni giorno, in media, sono 5.6 milioni le persone che si muovono in treno o in metropolitana. Il trend è in crescita: rispetto al 2016, il numero dei passeggeri sui treni suburbani e regionali e sulle metropolitane è cresciuto rispettivamente dell’1,2% e dell’1,6%. Più consistente il trend degli ultimi 4 anni: fra treni locali e metro gli utilizzatori sono aumentati del 7,9%.
Bisogna porre, però, l’attenzione su fattore importante, quello dell’offerta e della qualità del servizio, questo condiziona fortemente il numero dei pendolari che utilizzano i due diversi mezzi (metro e treno). Le aree italiane che hanno investito di più nel trasporto pubblico hanno incrementato il numero di passeggeri. Nel confronto tra il 2011 e il 2017, la migliore è la Valle d’Aosta (+163,2%), seguita da Provincia autonoma di Trento (+105,7%), Marche (+80,3%) ed Emilia Romagna (+79,8%). Qualche eccellenza anche al Sud: Puglia (+30,5%), Basilicata (+29,4%) e Sardegna (+11,8%). Si classificano tra le peggiori, invece, la Campania (-33,9%) e la Sicilia che ha subito un crollo di oltre il 15%.
Il dossier si è poi concentrato sul solo servizio metropolitano e si è visto che c’è stata una crescita da 1,6 milioni a 2,7 milioni di persone che la utilizzano. Questo tenendo conto delle 7 città italiane in cui è attivo questo servizio (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania). Passando a livello europeo, ovviamente, è subito visibile l’ampio divario tra la nostra rete metropolitana (239.6 chilometri) rispetto a quelle degli altri paesi: Regno Unito (oltre 672 chilometri), Germania (648,3) e Spagna (609,7).
Sulla questione si è espresso Edoardo Zacchini, vicepresidente di Legambiente: “C’è molto da fare, ma dalla nostra ricerca si intravede anche qualche accenno positivo. Primo fra tutti la disponibilità delle persone a usare treni e trasporto pubblico locale per spostarsi ogni giorno. Un altro punto a favore è l’arrivo di nuovi treni e il miglioramento del servizio in alcune regioni e aree urbane, grazie al quale è aumentato il numero dei passeggeri. Dove, però, ciò non è accaduto e sono stati tagliati i servizi, sono diminuiti i pendolari, costretti a usare i mezzi privati“.