Dalla guerra dei chip ai semiconduttori a 1 nanometro, dalla guida autonoma al nuovo piano di autarchia della Cina: ecco le tendenze da Oriente
.
Il pregiudizio dell’Asia che arriva dopo l’occidente sulla tecnologia, o peggio copia, è già stato sfatato da tempo. Secondo una recente ricerca del McKinsey Global Institute, nell’ultimo decennio la regione ha rappresentato il 52% della crescita globale dei ricavi delle aziende tecnologiche, il 43% dei finanziamenti alle startup, il 51% della spesa in ricerca e sviluppo e l’87% dei brevetti depositati. Un ruolo fondamentale lo ha ovviamente giocato la Cina, che da “fabbrica del mondo” si sta trasformando in una società di consumi ad alto tasso di innovazione.
La Repubblica Popolare Cinese ospita il 26% degli unicorni del mondo (cioè le startup valutate 1 miliardo di dollari o più), ed è in testa alla classifica dell’imprenditoria tecnologica in Asia, anche se dipende ancora dall’estero per alcune tecnologie di base. Al contrario, le economie asiatiche avanzate come il Giappone e la Corea del Sud hanno grandi aziende tecnologiche e una base di conoscenze significativa, ma relativamente pochi unicorni.
Ma alle spalle delle storie di successo già note di Pechino, Taipei, Tokyo e Seul stanno crescendo in modo netto anche i paesi del Sud-Est asiatico. Le economie emergenti dell’Asia ma forniscono mercati in crescita per i beni e i servizi prodotti dai leader tecnologici asiatici. Si tratta di una tendenza in accelerazione da osservare anche nel 2023, quella di nuovi hub tecnologici come il Vietnam che non si accontentano più solo di attrarre investimenti internazionali ma ora mostrano anche l’ambizione di lanciare le proprie storie di successo sulla scena globale.
Ovviamente, la tecnologia non è solo tecnologia ma è anche geopolitica. Lo abbiamo imparato già da tempo. Ed ecco che allora si accende la sfida tra potenze, soprattutto sul fronte della produzione tech considerata strategica. Sappiamo già quanto è successo sul 5G negli scorsi anni, con gli Stati Uniti che sono andati “a caccia” delle infrastrutture di rete sviluppate da Huawei in giro per il mondo, Europa compresa. Ora la sfida si è spostata con decisione sui semiconduttori, settore ritenuto cruciale anche per le sue applicazioni in campo militare. Pechino è ancora in ritardo sul fronte dei microchip, anche se sta recuperando e investendo somme a dir poco colossali per coprire il margine, anche per questo Washington cerca di tagliarla fuori dalle catene di approvvigionamento e dalle nuove alleanze dell’innovazione come la Chip 4 che dovrebbe unire Usa, Taiwan, Giappone e Corea del Sud.
Un po’ ovunque serpeggia la parola “autosufficienza”, mentre si cerca di capire come mantenere il trend di ammodernamento tech in un’era di forti tensioni politiche.
01
Made in China 2025
Il 14 dicembre il governo cinese ha pubblicato il Piano strategico per l’espansione della domanda interna 2022-2035. Si prevede che sia in arrivo una nuova grande ondata di “innovazione dell’informazione” (信创 xìnchuàng) e che il nuovo piano per l’incremento della domanda interna porterà alla creazione di un’industria xinchuang del valore di centinaia di miliardi di yuan.
Le aree principali di applicazione sono quattro: Infrastruttura IT (ad esempio CPU, chip, server, switch, router, cloud computing), software di base (in particolare sistemi operativi), software applicativo, sicurezza delle informazioni. Già durante il recente XX Congresso del Partito comunista cinese, la relazione politica di Xi Jinping ha insistito molto sulla necessità di raggiungere l’autosufficienza sul fronte tecnologico.
02
Guerra dei chip
Il settore in cui il raggiungimento dell’autosufficienza è ritenuto più urgente è senza dubbio quello dei semiconduttori. Le recenti restrizioni degli Stati Uniti mirano a tagliare fuori la Cina dalle catene di approvvigionamento democratiche. La reazione di Pechino si prevede imponente. Il governo di Pechino sta lavorando a un pacchetto di sostegno di oltre 1.000 miliardi di yuan (143 miliardi di dollari) per la sua industria dei microchip. Si tratterà uno dei suoi più grandi pacchetti di incentivi fiscali, da distribuire in cinque anni, principalmente sotto forma di sussidi e crediti d’imposta per sostenere la produzione di semiconduttori e le attività di ricerca in patria. Dovrebbe essere approvato entro il primo trimestre e le “due sessioni”, l’appuntamento legislativo annuale in programma a marzo.
03
Colossi asiatici negli Stati Uniti
Sempre in relazione alla cosiddetta guerra dei chip, la Casa Bianca sta cercando di portarsi in casa le competenze dei principali attori del settore. In particolare la taiwanese Tsmc, che da sola detiene oltre il 50% dello share globale del comparto di fabbricazione e assemblaggio di semiconduttori, e la sudcoreana Samsung, sua prima competitor. Entrambe stanno lavorando a degli impianti produttivi che apriranno nel 2024 negli Usa, tra Arizona e Texas. Messe insieme le due realtà hanno un sostanziale monopolio della produzione a più alta tecnologia, vale a dire i microchip sotto i 10 nanometri. Né Taipei né Seul vorrebbero il decoupling con il mercato cinese, fondamentale dal punto di vista commerciale ma anche da quello diplomatico. Soprattutto a Taiwan ci sono timori di perdere una leva strategica nei rapporti con Pechino, dopo che il fondatore della TSMC Morris Chang ha dichiarato che la “globalizzazione è quasi morta”. Per tranquillizzare è stato preannunciato che verrà costruita una fabbrica per produrre chip a 1 nanometro a Hsinchu, quartier generale del gigante taiwanese.
04
Auto a guida autonoma
La Cina sta accelerando sull’introduzione di driverless car. In particolare lo sta facendo il colosso Baidu. Il programma Apollo di Baidu Inc., che consente ai clienti di chiamare e guidare un robotaxi completamente autonomo, ha accumulato più di 1,4 milioni di viaggi pubblici e sta espandendo una rete che già copre decine di chilometri quadrati in 10 città chiave che includono anche Wuhan e Chongqing. Entro il prossimo anno, l’azienda vuole avere la più grande area di servizi autonomi al mondo. Baidu, che sta facendo passi avanti importanti sul fronte delle auto elettriche, ha anche dei concorrenti interni come WeRide e Pony.ai.
05
Auto elettriche
A proposito di settore automotive, passi avanti giganteschi sulle auto elettriche da parte delle realtà del Sud-Est asiatico. Prima fra tutte, la vietnamita VinFast, il marchio principale del conglomerato vietnamita VinGroup, che si occupa di tecnologia, industria, sviluppo immobiliare, vendita al dettaglio e servizi, e sembra intenzionata ad espandersi il più possibile sui mercati globali. Ha anche annunciato all’inizio dell’anno che lancerà un impianto di assemblaggio da 4 miliardi di dollari sul suolo statunitense, mentre valuta una quotazione in borsa. Ma intanto anche i colossi internazionali, a partire dagli asiatici come la cinese Byd e la giapponese Toyota, stanno investendo tantissimo sulla produzione di auto elettriche nel Sud-Est. Soprattutto in Thailandia.
06
Metaverso
Si attendono passi avanti anche sul fronte del metaverso. L’Asia si è interessata da subito dell’argomento. La città di Seul, in Corea del Sud, sta lavorando a un ecosistema metaverso chiamato “Metaverse Seoul” per tutti i settori dell’amministrazione comunale. L’iniziativa combina realtà virtuale e collaborazione per migliorare i servizi della città, nonché la pianificazione, l’amministrazione e il supporto al turismo virtuale. Tuvalu, piccolo arcipelago polinesiano nel Pacifico, sta invece costruendo una replica digitale perfetta di se stesso per il metaverso. Obiettivo: preservare la propria esistenza con un futuro prossimo minacciato dal cambiamento climatico e l’innalzamento dei mari che potrebbero sommergere completamente il microstato entro il 2100.
07
Ammodernamento militare
La tecnologia continuerà a essere applicata per ammodernare gli eserciti asiatici. D’altronde, la guerra in Ucraina ha accelerato la tendenza al riarmo che era già presente nell’area complici le tensioni tra Pechino e Taipei, ma anche tra Pechino e Tokyo, senza contare le situazioni legate a Corea del Sud e mar Cinese meridionale. Non è un caso che Xi Jinping al XX Congresso abbia promosso molti tecnocrati con studi ed esperienza nel campo della difesa. Le potenze asiatiche stanno costruendo gli eserciti del futuro tra armi innovative ed equipaggiamenti talvolta futuristici.
02/01/2023
fonte: Wired
https://www.wired.it/asia-tecnologia-cina-2023/