L’ANAS, (acronimo di “Ente nazionale per le strade”, che originariamente indicava l’Azienda nazionale autonoma delle strade) società per azioni italiana integrata da gennaio 2018 nel Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha lanciato il progetto per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica lungo le aree di servizio presenti sulle autostrade.
Il piano prevede che queste vengano posizionate sulla A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’, sulla A19 ‘Palermo-Catania’ e in 10 aree di servizio lungo le autostrade A90 ‘Grande Raccordo Anulare di Roma’ e A91 ‘autostrada Roma-Aeroporto Fiumicino’. Le colonnine sono già disponibili presso l’area di servizio di Selva Candida Esterna del Grande Raccordo Anulare. Le colonnine che verranno installate saranno “multi-standard”: combinano gli standard industriali e le tecnologie di ricarica di potenza elevata (ai sensi del D.lgs. 16 dicembre 2016 n. 257).
“Il progetto conferma l’impegno di Anas per lo sviluppo del Piano nazionale per la mobilità elettrica e sostenibile e contribuisce al piano di riduzione delle emissioni di polveri sottili, previsto dalla normativa europea, con ricadute significative in termini di miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto nei grandi centri urbani”, pensiero e parole di Massimo Simonini, Amministratore Delegato di Anas. Non sono mancate neanche le parole del Presidente di Anas, Claudio Andrea Gemme: “Questo progetto testimonia la crescente attenzione che Anas rivolge all’ambiente e alla sostenibilità, in linea con le più avanzate normative in materia, e si unisce a un’altra iniziativa: la presenza all’interno delle aree di servizio di isole ecologiche per gli oli esausti. Infatti, nell’ambito delle nuove procedure di affidamento delle concessioni per le ‘Aree di Servizio carburanti’ sono valorizzate le offerte degli operatori maggiormente orientati all’adozione di politiche gestionali innovative in materia ambientale: i rifiuti prodotti nelle nuove aree di servizio confluiranno in un’isola ecologica che comprenderà, oltre ai cassoni per stoccaggi differenziati, anche serbatoi dedicati alla raccolta degli oli esausti”.