Insomma, l’Italia è indietro. Il Gra e la Pontina sono tra le strade più problematiche. “Per quanto riguarda la Pontina il problema è la configurazione planimetrica della strada – spiega Di Matteo – e la larghezza delle corsie induce velocità elevate e sorpassi azzardati, anche se il gestore ha ben lavorato per l’innalzamento degli standard di sicurezza degli incroci e degli ingressi. Per il Raccordo Anulare è soprattutto una questione di mancato rispetto delle norme di comportamento da parte dei conducenti e non di tracciato: distrazione e sonnolenza in primis”.
Sul piano delle infrastrutture, quali sono le strade più a rischio nella Regione? “Inevitabilmente sono quelle con più traffico, a partire dalle strade di penetrazione urbana e dalle consolari. Si tratta soprattutto di tronchi di strada molto brevi di 2-3 km (esempio l’Aurelia dal km 21 al 24, dal 55 al 56 e dal 62 al 65). Oppure, il tratto di 3 km dell’A24 tra Gra e l’A1, all’altezza di Settecamini.
O, ancora, i 2,8 km della Statale di Terracina all’altezza della diramazione per l’Appia”.
Quelle più sicure? “Dati alla mano, sono quelle dove negli ultimi anni non c’è stato nessun incidente
mortale o con feriti gravi. La Provinciale 297 del Lago Olimpico, che da Castel Gandolfo scende al lago di Albano. I 18 km in provincia di Frosinone della Sublacense, che collega la Tiburtina all’altezza di Roviano con la SS 155”.
La lista continua con altri esempi in provincia di Rieti, Frosinone e nei pressi del polo industriale di
Monterotondo.