Che cosa significano i loghi delle auto americane

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Le auto americane hanno spesso grande fascino, soprattutto grazie ai film: ecco che cosa significano i loro loghi e qual è la loro storia!

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I loghi non solo conferiscono un’identità unica a un marchio o ai suoi prodotti, ma sono progettati per riflettere o simboleggiare un significato.

Così, anche gli stemmi delle auto americane non sono solo un semplice design, ma ognuno di essi ha un significato o una storia, che spesso riflette quella del Paese di provenienza. Come abbiamo visto il significato dei loghi delle auto in generale, vediamo qui il significato dietro il design degli stemmi dei cavalli americani.

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IL SIGNIFICATO DEGLI STEMMI DELLE AUTO AMERICANE

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BUICK

Come la stessa azienda, passata dalla produzione di muscle car in grado di competere con Corvette a moderni crossover, il logo di Buick ha una storia interessante e variegata. 

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Il primo logo di Buick nel 1903 era una rappresentazione di Uncle Sam grande come la luna che navigava il globo. Il design fu abbandonato dopo un anno e sostituito con un semplice testo dorato, poi con testo blu e infine con uno scudo bordeaux con lo stemma del fondatore scozzese.

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Il design dello scudo si è mantenuto nel tempo e nel 1960 Buick ha aggiunto altri due scudi per rappresentare la linea di modelli dell’epoca: la LeSabre, l’Invicta e l’Electra. E, anche se Buick ha rivelato un ridisegno nel 2022, è chiaro che il motivo dello scudo resisterà anche attraverso l’era dei veicoli elettrici. 

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CADILLAC

Il logo di Cadillac si colloca tra i più iconici loghi delle marche automobilistiche di lusso americane. Il logo di Cadillac attualmente in uso è stato progettato nel 2014. 

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Fondata nel 1902, la società ha modificato il proprio logo più di 30 volte. Se si esamina la storia del logo di Cadillac, lo stemma è rimasto costante con lievi modifiche nelle dimensioni e nei colori. Lo stemma è stato aggiunto al logo come ispirazione dallo stemma araldico dell’avventuriero francese Antoine de la Mothe, Sieur de Cadillac. . . . . .

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8/4/24, FLEET magazine