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Il laborioso iter di approvazione degli incentivi sembra aver paralizzato il già asfittico mercato dell’auto elettrica: il 6,6% fra elettriche e ibride plug-in è uno dei valori più bassi degli ultimi anni
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Come ormai da mesi a questa parte, l’analisi del mercato dell’auto in Italia rivela una doppia faccia: se da un lato a febbraio 2024 c’è da registrare un corposo +12,8% di auto nuove immatricolate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dall’altro siamo ancora lontani dai numeri pre-pandemia. E questa lunghissima attesa per l’approvazione del Piano Incentivi sembra aver paralizzato il già asfittico mercato delle auto a batterie.
Partiamo proprio da questo punto: anche se il 6,6% di auto a batteria sul totale delle auto vendute (3,4% di elettriche e 3,2% di ibride plug-in) è leggermente superiore al 4,9% totale di gennaio 2024, resta comunque il secondo dato più basso dal 2022 a oggi.
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“Stiamo aspettando la pubblicazione del DPCM che renderà operativi i nuovi incentivi 2024, la cui entrata in vigore ormai annunciata da mesi sta generando una paralisi delle vendite di auto a zero o bassissime emissioni” spiega Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE. “Come più volte ribadito, auspichiamo che gli incentivi siano dunque pienamente operativi quanto prima, per scongiurare il protrarsi ulteriore di questo negativo effetto attesa“.
Giudizio sugli incentivi che però resta positivo, pur con qualche riserva: “Apprezziamo che siano state accolte molte delle richieste dell’UNRAE, come l’innalzamento degli incentivi unitari e l’inclusione delle persone giuridiche con bonus ad importo pieno; ma per contribuire ad un effettivo slancio dell’elettrico è necessario eliminare il price-cap sulla fascia 0 -20 g/Km, o quantomeno allinearlo a quello della fascia 21 -60 g/Km” la soluzione proposta da Michele Crisci.
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A febbraio 2024 +12,8% rispetto a febbraio 2023. Bene ibride e benzina, calano gli acquirenti di auto diesel
Guardando invece ai numeri a tutto tondo, febbraio 2024 si è chiuso con 147.094 auto nuove immatricolate rispetto a febbraio 2023. Come detto in apertura, si tratta di un aumento del 12,8%. Ancora lontani però (-15,99%) i numeri delle immatricolazioni dei primi mesi del 2024 nel confronto con i primi mesi del 2019, l’ultimo anno prima degli sconvolgimenti dovuti alla pandemia da Coronavirus.
Nessuna novità di rilievo per ciò che riguarda le alimentazioni preferite dagli italiani, ad eccezione dell’importante calo del diesel. Con un calo di 4,4 punti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il diesel “conquista” infatti il 14,8% sul totale delle nuove auto immatricolate. A farla da padrone sempre l’ibrido, con il suo 37,8% di quota (27,8% composto da veicoli mild hybrid e 10% composto da veicoli full-hybrid).
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Leggero aumento per la motorizzazione benzina, al 31,1% di quota, sostanzialmente stabile la quota di GPL (9,5%) e metano (0,2%). Già detto delle scarse performance di ibride plug-in ed elettriche, ferme a quota 3,2% e 3,4% sull’intero venduto.
Nessuna novità di rilievo, infine, per ciò che riguarda la provenienza geografica delle nuove immatricolazioni. La locomotiva è sempre il Nord Est, con il suo 33,3%. Segue a poca distanza il Nord Ovest con il 28,1%. In altri termini, su 10 nuove auto immatricolate, 6 sono immatricolate al Nord. 23% di quota per il Centro Italia, area meridionale al 10,6%, leggera crescita per le Isole che salgono fino al 4,9% di quota sull’intero venduto.
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5/3/24
DMOVE.it (da:UNRAE)
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