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Martedì 16 gennaio è entrato in vigore il nuovo limite di velocità: è la prima grande città italiana a 30 km/h. Più spazio alla mobilità dolce e ai pedoni. E scattano già le prime multe
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Da martedì 16 gennaio Bologna si è svegliata più lenta, silenziosa e sicura. Nella maggior parte delle strade è scattato infatti, come previsto, il nuovo limite di velocità dei 30 chilometri orari, introdotto dall’amministrazione comunale per farla diventare la prima grande “Città30” in Italia.
Negli ultimi mesi sono stati posizionati nuovi cartelli esplicativi, gli infovelox per aiutare i cittadini nel monitoraggio, ed è stata dipinta la nuova segnaletica stradale. L’amministrazione e le associazioni di categoria gioiscono, perché il progetto “Città30” non si limita in senso stretto a una città in cui quasi tutte le strade hanno un limite di velocità di 30 chilometri orari, ma è un’iniziativa che mira a una nuova concezione dello spazio pubblico, un ripensamento dell’impianto urbanistico delle nostre città, che riduce le aree dedicate alle auto e favorisce la mobilità sostenibile, con la realizzazione di nuove piste ciclabili e marciapiedi più larghi. L’obiettivo di una città 30 è avere una città più sicura, con meno morti in strada, dove ci siano spazi più vivibili e garantiti anche per le persone che non si spostano in automobile. I progetti di “città 30” già avviati in molte città europee – tra cui Berlino, Barcellona, Edimburgo, Bruxelles, Parigi e altre – hanno dimostrato che il risultato è un sostanziale decongestionamento del traffico.
La nuova viabilità di Bologna
I 30 km/h diventano la normalità e interessano tutte le strade cittadine più densamente popolate, in cui c’è un forte mix di utenti della strada (automobili, moto, persone a piedi e in bici), e convivono diverse funzioni oltre al traffico veicolare (presenza intensa di abitazioni, scuole, ospedali, poliambulatori, case di cura e della salute, mercati e negozi di vicinato, case di quartiere, parchi e giardini, impianti sportivi, etc.).
I 50 km/h restano nelle strade di scorrimento, che hanno particolari caratteristiche (come l’elevato numero di corsie o la presenza dello spartitraffico centrale), particolari funzioni (per lo più di solo transito dei veicoli a motore), infrastrutture separate per gli utenti più vulnerabili.
Le proteste nella prima giornata della nuova mobilità
E mentre in molti guardano positivamente la nuova stagione degli spostamenti sicuri nel capoluogo emiliano, in tanti hanno già cominciato a manifestare segni di protesta. “La città 30 non potrà che peggiorare la viabilità, soprattutto perché autobus e taxi non garantiranno tempi di percorrenza accettabili”. Nella mattinata di martedì 16 gennaio gli autisti di taxi e ncc hanno organizzato spontaneamente un corteo dall’ex Manifattura Tabacchi a via Stalingrado, sottolineando che, facendo meno corse, i viaggi dovranno essere più cari. E sono già scattate le sanzioni per gli automobilisti che guidavano a più di 35 km/h.
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16/1/24
La nuova ecologia