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Sono sempre di più le aziende che, negli ultimi anni, stanno sviluppando sistema dissuadere i driver ubriachi dal mettersi al volante. Tra queste Bosch e la canadese Magna
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Da sempre tra le cause principali di incidenti, la guida in stato di ebbrezza è di gran lunga uno dei comportanti peggiore da tenere quando ci si mette al volante. Negli ultimi mesi del 2023 la Polizia, impegnata nelle attività di prevenzione e contrasto delle condotte pericolose alla guida, ha dichiarato che sui 24.350 automobilisti fermati durante i controlli 1.461 erano ubriachi (6%).
Per far fronte a questa problematica, la filiera automotive ha iniziato a lavorare su alcuni sistemi di dissuasione per la guida in stato di ebbrezza. Tra questi l’Alcolock, un misuratore di tasso alcolemico che non consente l’avvio dell’automobile in caso di superamento dei limiti.
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Una misura fortemente caldeggiata dalle istituzioni (anche in italiane): a partire dal luglio 2022, tutti i modelli di nuova omologazione hanno infatti l’obbligo di disporre di avere una predisposizione per l’installazione di questo dispositivo di sicurezza.
Oltre sistema di bloccaggio del motore con etilometro, sempre più aziende attive nella filiera automotive stanno sviluppando soluzioni capaci di far desistere gli ubriachi dal mettersi al volante della propria auto. Alcune di queste nuove tecnologie sono state presentate al CES 2024 di Las Vegas, la principale fiera mondiale dell’elettronica di consumo.
Bosch DRIVE: gli occhi non mentono mai
Bosch, una delle principali attive nel mondo dell’automotive, sta sviluppando un nuovo sistema di rilevamento e prevenzione della guida in stato di ebbrezza. DRIVE è infatti il progetto sviluppato dal Bosch IoT Lab in collaborazione con l’ETH di Zurigo insieme alle università di Berna e San Gallo.
Il progetto sfrutta i dati raccolti dai tanti sensori già presenti sui veicoli di ultimi generazione. Tra questi aggiornamenti sullo stile di guida in tempo reale o il tracciamento oculare rilevato da una telecamera interna. Una volta analizzati i dati, il sistema avvisa il driver se è in condizione o meno di mettersi al voltante.
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Tutte queste informazioni vengono raccolte all’interno del Controller Area Network messo a bordo dell’auto. Un progetto che ha bisogno di essere ulteriormente sviluppato a causa delle tempistiche ancora troppo lunghe di data processing.
L’analisi delle informazioni raccolte richiede ancora troppi minuti: un lasso di tempo nel quale il conducente potenzialmente “compromesso” può mettersi alla guida.
Sapere se si è ubriachi alitando sul volante
Anche Magna, il principale produttore di parti per automobili del Canada, ha deciso di presentare un dispositivo di sicurezza capace di diminuire le probabilità di mettersi al volante ubriachi. Sensair è infatti il progetto, attualmente in fase di pre-sviluppo, che l’azienda nordamericana ha mostrato all’ultimo CES di Las Vegas.
Si tratta di un dispositivo di sicurezza che determina in modo veloce e affidabile se i conducenti siano o meno “adatti a guidare”. Questa soluzione, integrata nel cruscotto dell’auto, utilizza in primis una telecamera a infrarossi per rilevare l’eventuale alterazione psico-fisica del driver attraverso i suoi segnali pupillari.
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Oltre a questo Magna, ha sviluppato una serie di sensori che rilevano la concentrazione di alcool nel sangue del guidatore a partire dall’anidride carbonica che rilascia durante la respirazione.
Se il valore va oltre il limite legale consentito dal codice della strada (in Italia è 0,5 g/l), Sensair invita il conducente a guardare direttamente la telecamera. A questo punto il sistema monitora il movimento oculare per confermare o meno lo stato psico-fisico alterato dell’automobilista.
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17/1/24
FLEET magazine