Si è svolta la prima gara a guida autonoma senza pilota, ma non tutto è andato come previsto
.
La guida autonoma di livello 3 consente al guidatore di distrarsi, guardare video o scrivere mail. Ma non di dormire. Sarà un’esclusiva tedesca, principalmente per problemi di natura legislativa
.
BMW ha comunicato che a marzo 2024 la guida autonoma di livello 3 sbarcherà su alcuni modelli della nuova Serie 7. BMW Personal Pilot L3, questo è il nome della funzione, consentirà al guidatore, fino a quando l’auto non supera i 60 km/h, di dedicarsi ad altre attività che comportino il distrarsi dalla guida, come guardare video sul display centrale o scrivere una mail.
Il livello 3 dei sistemi di guida autonoma, secondo la classificazione della Society of Automotive Engineers (SAE), è detto ad automazione condizionale. Il sistema ha il controllo completo delle funzioni del veicolo, come la velocità, lo sterzo e il monitoraggio dell’ambiente. Il conducente può essere distratto, ma solo parzialmente.
Non è consentito dormire, perché il conducente umano deve essere pronto ad intervenire quando il sistema lo richiede. Qualora il conducente non risponda tempestivamente alla segnalazione di pericolo, il sistema deve effettuare una sosta di sicurezza nella corsia di marcia.
.
.
Sarà un’esclusiva tedesca. Pesano le differenze legislative fra i diversi stati dell’UE
Oltre all’evidente traguardo tecnologico, colpisce un altro aspetto della guida autonoma di livello 3 di BMW, ed è il fatto che sarà un’esclusiva tedesca. Come possiamo leggere dal sito, infatti, il sistema di guida Personal Pilot L3 sarà disponibile esclusivamente in Germania, al costo di 6.000 euro.
Non si tratta, chiaramente, di una scelta nazionalista né tantomeno di una precisa strategia commerciale, ma è una decisione presa per motivi legali. La guida autonoma in Europa è stata regolamentata, a luglio 2022, dall’entrata in vigore dell’articolo 34-bis del regolamento UN-ECE R-157.
In particolare, l’articolo introduce il concetto di sistema di guida automatica, aprendo così la porta delle strade europee ai sistemi di guida autonoma di livello 3 e, potenzialmente, di livello 4 e 5.
.
Consentito dunque l’utilizzo di sistemi di guida autonoma di livello 3 su strade a doppia carreggiata, quando la velocità non supera i 60 km/h, richiedendo al conducente solo di riprendere il controllo quando il sistema lo richiede. Eventualità che deve essere segnalata da un avviso acustico. A gennaio del 2023, è poi entrato in vigore l’emendamento che, tenendo saldi i punti precedenti, ha innalzato fino a 130 km/h la velocità massima in regime di guida autonoma.
Come per ogni disposizione dell’Europa, però, prima di diventare effettiva è necessario che ogni stato dell’Unione la recepisca. Cosa che in Germania è avvenuta, ma non in altri stati europei, Italia compresa.
.
Prima di vederlo in Italia, bisogna recepire il regolamento UE e andare oltre l’articolo 46 del C.d.S.
La normativa italiana attuale non consente ancora l’ingresso sul mercato o la circolazione su strada di mezzi con guida autonoma, una situazione che non è stata modificata né con l’ultimo decreto Infrastrutture né è affrontata all’interno del nuovo Codice della Strada che sta proseguendo nel suo iter di approvazione.
.
L’impossibilità di pensare ad auto a guida autonoma in Italia è resa ancor più evidente dall’articolo 46 del Codice della Strada che recita “ai fini delle norme del presente codice, si intendono per veicoli tutte le macchine di qualsiasi specie, che circolano sulle strade, guidate dall’uomo”.
La guida autonoma è (quasi) qui, ma il codice della strada è ancora quello di 80 anni fa
L’Italia non è l’unica nazione europea a non aver ancora recepito i dettami dell’Europa, ma anzi il dibattito è molto acceso in tanti stati dell’Unione. L’impressione, però, è che ancora una volta la tecnologia viaggi ad una velocità molto più alta rispetto a quella dei legislatori.
.
10/1123
DMOVE.it (da:BMW)
Articoli correlati