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Il Governo francese ha recentemente varato alcune normative riguardanti gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, al fine di frenare la crescita delle vetture cinesi e favorire quella di modelli europei. Il mercato ha reagito con un nuovo record di vendite
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Ad inizio mese abbiamo dedicato questo articolo all’alzata di scudi dell’Italia “contro” le auto elettriche cinesi, ree di essere molto più economiche di quelle europee, conquistando continuamente ampie fette di mercato.
Da settembre l’Eliseo, come riferito da Reuters, ha infatti varato una serie di misure atte a scoraggiare i potenziali acquisti di auto elettriche provenienti dalla Cina, portando l’eleggibilità degli incentivi non più in base alle emissioni di CO2 durante la “vita” dell’auto, ma durante la sua produzione.
Un cambio di paradigma semplice (e lecito) che sembra stia già dando i suoi frutti, con un nuovo record di vendita di vetture elettriche che ora coprono il 20% del mercato (+ 9% nel solo mese di settembre rispetto alla media annuale), mentre le ibride e le plug-in arrivano al 30% (lo scorso anno era appena sopra il 24%).
Ad essere interessanti non solo unicamente i numeri, per quanto indubbiamente positivi, ma i modelli acquistati, che vedono al primo posto Tesla con la sua Model Y, con 5.035 nuove immatricolazioni nel nono mese dell’anno.
Seguono poi le city car più famose, quali Peugeot e-208 (3.924), Dacia Spring (2.514), Fiat 500 elettrica (2.296) e MG4 (1.945).
Grande assente, Renault, che non avendo ancora sostituito la Zoe (una delle primissime elettriche ad entrare nel mercato, accanto alla Nissan Leaf, e uno dei modelli elettrici di maggiore successo) ha perso la sua posizione nel mercato delle zero emissioni (sebbene la sua Megane elettrica stia comunque registrando numeri molto positivi). (I dati di vendita del mercato francese sono stati pubblicati da Avere-France).
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16/10/23
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