Ci sono brand,come Porsche, che hanno fatto la storia dell’auto e spesso, come ovvio sono riconoscibili anche per il loro logo, ma cosa succedere se questo cambia? Non è poi così raro che le case automobilistiche, ma anche aziende di altri settori, periodicamente rinnovino il loro logo
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Più volte Porsche ha pensato di sostituire il suo logo, valutando diverse alternative, spesso anche molto distanti tra loro. Alla fine Porsche ha pensato bene non solo di cambiare il logo, ma di farlo con qualcosa di completamente nuovo e decisamente diverso.
Lo stemma della Porsche è stato a lungo uno dei loghi più riconoscibili nel mondo automotive. Cambiare, anche solo per rinnovare leggermente, un logo di questo tipo, è sempre un’operazione complessa e per molti versi rischiosa.
Non tutti sanno che a un certo punto della sua lunga e gloriosa storia Porsche ha preso in considerazione la possibilità di sostituire il suo logo e che sul piatto c’erano possibili alternative davvero diverse dal punto di partenza.
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Il logo di Porsche, una storia che non tutti conoscono
Il logo della Porsche nacque nel 1952, quando la prima auto sportiva della nota casa automobilistica, la 356, era già in produzione da quattro anni e utilizzava per essere riconosciuta una semplice scritta.
Su richiesta di Ottomar Domnick, uno dei primi grandi appassionati del brand e anche per volontà del noto importatore americano Max Hoffman, all’inizio del 1952 Porsche decise di dotarsi di un vero e proprio logo, affidandosi alla creatività del designer Franz Xaver Reimspiess, autore tra gli altri, dei loghi di Volkswagen e Mercedes.
L’idea fu quella di andare ad utilizzare il sigillo della città di Stoccarda come principale fonte d’ispirazione e l’intuizione venne a Ferry Porsche, figlio del fondatore Ferdinand.
Da li prese forma il logo con un cavallo nero rampante, mentre le corna sono state prese in prestito dallo stemma dell’ex stato tedesco Württemberg-Hohenzollern, che oggi fa parte del Baden-Württemberg, con capitale proprio Stoccarda.
In aggiunta a ciò Porsche aggiunse l’oro come segno di eleganza, ricchezza e vittoria: una combinazione di colori e grafica che, secondo le ammissioni della stessa casa automobilistica, era piuttosto difficile da stampare e causò non poche critiche da parte dei concessionari.
Il logo di Porsche, troppo complesso, o forse no?
Nel 1961, l’allora responsabile della pubblicità di Porsche, Hermann Lapper, si lamentò definendo il logo troppo complicato per essere facilmente riconoscibile.
L’azienda assunse quindi Hanns Lohrer, un artista molto noto ed apprezzato all’epoca, anche perché autore di numerosi manifesti e pubblicità della stessa Porsche, negli anni Cinquanta e Sessanta. Gli fu affidata la creazione di un nuovo logo, da utilizzare poi sulla 911, che avrebbe debuttato nel 1963 come 901.
I nuovi disegni e studi per il logo, erano fortemente influenzi dalla Bauhaus e si basavano molto sulla riscrittura della lettera P.
Alla fine Porsche scelse di mantenere il suo stemma, che negli anni divenne sempre più riconoscibile, nonostante la complessità. Naturalmente, nel corso della sua storia il logo fu oggetto di numerose revisioni e aggiustamenti, come è normale e fisiologico che sia.
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17/08/23
fonte: autospecial
https://www.autospecial.it/porsche-cambia-logo-in-qualcosa-di-completamente-diverso/