Ecco quello bisogna sapere quando ci si mette al volante di un veicolo full electric
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Mai provata un’auto elettrica? Niente paura. Non esplode, non decolla e nemmeno impenna. Bisogna solo conoscerla un po’, dopodiché tutto diventa facilissimo. I due pilastri sono autonomia e ricarica, ma ci sono altri aspetti da considerare. Vediamoli insieme
Niente messa in moto
La prima cosa che può sorprendere chi guida per la prima volta un veicolo elettrico è che non c’è bisogno di metterlo in moto. Quando si sale ad esempio su un’auto come la Škoda Enyaq iV, per esempio, basta premere il pedale del freno e l’auto è pronta a partire. L’indicazione compare sul Virtual Cockpit e a quel punto basta innestare la marcia e premere l’acceleratore. Allo stesso modo, quando si arriva alla fine del viaggio è sufficiente staccare il piede dal pedale del freno e scendere – l’auto si spegne da sola.
Trasmissione e autonomia
Le auto elettriche non hanno una trasmissione con diversi rapporti: basta selezionare la marcia in avanti o la retromarcia, come sulle auto con il cambio automatico. Il motore elettrico opera su uno spettro di giri molto ampio e la coppia massima è immediatamente disponibile, praticamente a zero giri, quindi non serve cambiare marcia.
Autonomia
Oggi Škoda Enyaq iV può percorrere fino a 547 chilometri con una sola carica, quanto basta per coprire la stragrande maggioranza di viaggi e spostamenti. L’ideale è ricaricare a casa durante la nottata o quando si è al lavoro, mentre per i tragitti più lunghi è consigliabile individuare preventivamente le stazioni di ricarica dove fermarsi, che sia per un rabbocco o per “fare il pieno”. L’autonomia è influenzata da diversi fattori, tra cui lo stile di guida, la velocità di marcia e la temperatura, sia all’esterno, sia all’interno dell’auto.
Come funziona la ricarica?
Due le modalità di ricarica: in corrente alternata (AC) o continua (DC). La prima è meno rapida rispetto alla seconda; la potenza di quest’ultima è legata alla disponibilità fornita in quel momento dalla rete. Le prese delle reti domestiche forniscono corrente alternata, che va poi convertita in corrente continua prima di “arrivare” alla batteria. Se si utilizza una presa trifase il flusso di energia è maggiore e la ricarica diventa più veloce; anche la wallbox è alimentata con corrente alternata, ma garantisce più flessibilità in termini di livelli di potenza e funzionalità evolute. La ricarica più veloce in assoluto è quella in corrente continua tramite un caricatore progettato specificamente per i veicoli elettrici. Un ulteriore aspetto da considerare è che la ricarica non è un processo lineare. Esempio concreto: prendendo sempre la Škoda Enyaq iV con batteria da 77 kWh, che supporta una potenza massima di ricarica pari a 135 kW, bastano 36 minuti per passare dal 10% all’80% utilizzando una colonnina ultrafast, ma il restante 20% può richiedere fino allo stesso tempo.
Ricaricare in città
In Europa c’è un’ampia rete di stazioni di ricarica dedicata alle auto elettriche. Per il collegamento esistono diversi tipi di connettori, ma nel territorio europeo sono standardizzati: il connettore CCS – Combined Charging System – è diventato lo standard per la ricarica rapida in corrente continua ed è quindi installato in ogni colonnina fast e ultrafast. Il connettore standard per la ricarica in corrente alternata è invece il Tipo 2 o Mennekes, integrato sia nelle wallbox, sia nel cavo in dotazione con l’auto, e si può collegare a prese 230 V bifase e 400 V trifase.
Come pagare
Per quanto riguarda i pagamenti per le ricariche effettuate alle colonnine pubbliche, l’opzione migliore è iscriversi a un servizio dedicato – per esempio Škoda Powerpass – che garantisce l’accesso a un ampissimo numero di punti di ricarica gestiti dai principali operatori, incluse le stazioni ultrafast IONITY. Tutti i dettagli delle operazioni effettuate, inclusi ovviamente i pagamenti, sono disponibili in un’unica app. Per Enyaq con il software più aggiornato, presso le stazioni di ricarica compatibili la ricarica si avvia automaticamente connettendo il connettore all’auto, senza ulteriori passaggi, grazie alla funzione Plug & Charge che consente il dialogo intelligente tra colonnina e veicolo: questa funzione sarà disponibile per tutte le nuove Škoda elettriche basate sulla piattaforma MEB.
Recupero dell’energia
Una delle caratteristiche comuni a tutte auto elettriche è la cosiddetta frenata rigenerativa, cioè la capacità di recuperare energia cinetica durante la decelerazione e trasformarla in elettricità che ricarica la batteria. Nelle Škoda Enyaq iV è possibile regolare l’intensità del processo di recupero su tre livelli differenti, attraverso le palette dietro al volante. In alternativa si può selezionare la modalità B (Brake) per attivare direttamente la maggiore intensità di recupero. Si può anche impostare una modalità completamente automatica, lasciando la gestione all’auto stessa. Il recupero dell’energia modifica radicalmente l’esperienza di guida: al livello di intensità più alto, l’auto rallenta non appena si solleva il piede dall’acceleratore, attivando immediatamente il processo – a tutto vantaggio dell’autonomia.
Manutenzione e durata
La batteria di un’auto elettrica è progettata per durare quanto il veicolo; ovviamente lo stile di guida, la cura dell’auto e il rispetto dei programmi di manutenzione incidono sull’efficienza complessiva del mezzo. In ogni caso, le batterie delle Škoda sono garantite al 70% della loro capacità originale per 8 anni o 160.000 chilometri.
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14/07/23
fonte: FormulaPassion (da: Volkswagen MoDo)