Autostrade per l’Italia ha avviato nel nostro Paese la prima sperimentazione di guida autonoma in autostrada, anche senza segnale satellitare, grazie ad un nuovo sistema sviluppato da Movyon
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Si parla molto di guida autonoma, la tecnologia progredisce di continuo ed è già realtà, ma per una sua applicazione su vasta scala ci sono non pochi ostacoli da superare, sia tecnici, che legislativi e non ultimo psicologici.
La guida autonoma, può semplificare la vita e anche, almeno potenzialmente, rendere la guida più sicura, nonostante gli incidenti causati o che hanno visto coinvolti veicoli a guida autonoma non siano mancati, questo peraltro ha rallentato non poco la diffusine di queste soluzioni, facendo come prevedibile aumentare resistenze, dubbi e vere e proprie paure.
Delle criticità in effetti ci sono. Ad esempio cosa succede ad un’auto a guida autonoma in assenza di segnale satellitare?
Ora c’è una nuova tecnologia che mette in comunicazione l’infrastruttura autostradale e i veicoli che la percorrono, che si dimostra in grado di mantenere lo stesso livello di guida autonoma anche in assenza di segnale.
Guida autonoma e Autostrade per l’Italia
Autostrade per l’Italia ha avviato la prima sperimentazione di guida autonoma in situazioni in cui manca il segnale satellitare. I test sono stati effettuati sulla A1 in Toscana, dove l’azienda ha messo alla prova il nuovo sistema sviluppato dal suo centro di ricerca e sviluppo, Movyon.
Questa soluzione tecnologica riesce a far comunicare i veicoli con l’infrastruttura stradale, mantenendo lo stesso livello di guida autonoma, con standard elevati di qualità, affidabilità e sicurezza, anche in assenza di segnale satellitare, come avviene ad esempio in galleria.
Le prime sperimentazioni del nuovo sistema, nel tunnel Le croci, fra Calenzano e Barberino, sono state promettenti. Il tratto è attualmente chiuso per lavori, terminati i quali i test proseguiranno sulla A8 e infine anche sulla A26. In fine si arriverà ad un test conclusivo su un tratto aperto al traffico. Si andrà quindi a testare come la guida autonoma gestisce la più complessa della variabili, ovvero la presenza in strada di veicoli guidati da esseri umani.
Come funziona il nuovo sistema di guida autonoma italiano
Il programma Mercury di Autosrtade per l’Italia, si occupa di iniziative per la creazione di strade più smart. In questo speciale programma, rientrano ad esempio i primi 50 chilometri di “Intelligent road” percorribili sulla A1 tra Firenze sud e Firenze Nord e sul nodo urbano di Bologna.
L’obiettivo finale è quello di avere infrastrutture stradali più sicure, proseguendo al contempo in un processo ormai avviato di digitalizzazione e decarbonizzazione, in questo strategico settore.
Il nuovo sistema, che è stato sviluppato in collaborazione tra Movyon e il Politecnico di Milano, si basa sulla comunicazione wireless tra il veicolo e le antenne Roadside unit di Autostrade.
Le antenne per la guida autonoma, anche se pochi le hanno notate o comunque riconosciute, sono già presenti lungo diverse nostre strade e consentono ai veicoli predisposti, di ricevere informazioni utili al loro posizionamento, in modo molto preciso, anche in galleria, senza quindi bisogno di un segnale satellitare.
L’implementazione del nuoco sistema sarà fondamentale per garantire nel prossimo futuro uno scambio continuo di dati tra i veicoli e l’infrastruttura autostradale, andando ad aumentare considerevolmente sicurezza e la fluidità del traffico, con aggiornamenti in tempo reale di traffico, condizioni di scarsa visibilità, ostacoli o incidenti.
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12/07/23
fonte: AUTOMOBILI10