Ultima fotografia dell’anno al mercato dell’auto. I dati sul mese di dicembre descrivono l’andamento del mercato auto, veicoli commerciali e offrono uno spaccato su quote di mercato e tipologie di alimentazioni preferite
.
Si chiude con un calo del 9,59% il 2022 del mercato auto. L’anno alle spalle ha registrato 1.322.069 nuove targhe, volumi sui quali il contributo del mese di dicembre è risultato positivo, aiutando a contenere l’emorragia di nuove targhe che ha caratterizzato a lungo i 12 mesi nel loro insieme.
MERCATO AUTO, I NUMERI A DICEMBRE
Come già a ottobre e novembre, anche il mese di dicembre ha chiuso in positivo, totalizzando 105.332 nuove unità immatricolate, per una crescita del 20,53% rispetto al dato di 12 mesi prima. Dalle elaborazioni Dataforce, sui dati del MIT, il 2022 ha visto perdere circa 140 mila targhe.
Le previsioni sul nuovo anno sono di un rimbalzo sia del mercato auto che di quello relativo ai veicoli commerciali, quest’ultimo a subire un marcato calo con un -15,93% nel mese di dicembre.
Le previsioni Dataforce dicono di un mercato auto a fine 2023 con 1.406.000 nuove targhe, per un rimbalzo pari al 6,3%; sul fronte dei veicoli commerciali, con 156.600 nuove immatricolazioni si produrrebbe una crescita del 3,5%.
NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
Scomponendo i dati nei vari canali di vendita, ecco che spicca, soprattutto, la performance del noleggio a lungo termine. Su base annua realizza una crescita del 5,67%, per una quota che si attesa al 22,85% e volumi pari a 302.116 autovetture.
Il singolo mese in esame è ancor più positivo, poiché totalizza 30.457 auto a NLT contro il risultato del 2021, quando a dicembre furono 16.079 le nuove immatricolazioni. La quota di mercato del NLT a dicembre 2022 ha raggiunto, quindi, il 28,9%, per una crescita del 10,52% rispetto allo stesso mese di un anno prima.
RETROCEDE LA QUOTA DEGLI ACQUISTI PRIVATI
Il canale acquisti privati cede nel mese il 6,3% di quota di mercato, che resta al 53,3% con 56.159 auto di nuova immatricolazione. Il cumulato annuo registra un calo del 4,17% di quota, al 58,86%, per volumi pari a 778.138 unità.
Dal noleggio a breve termine matura un +39% dei volumi immatricolati, con 2.753 autovetture, per una quota di mercato del 2,61%, stazionaria visto lo scostamento dello 0,35% sul dicembre 2021. Una fotografia più ampia, sui 12 mesi, dice del 4,20% di quota, con il noleggio a breve termine contrastato sul risultato di un anno prima: -0,47%.
Si riducono sensibilmente, nel mese, le immatricolazioni in capo a concessionarie e case auto (9.427 esemplari), per una quota di mercato dell’8,9%, in calo del 4,1%. Nei 12 mesi presi in esame, sono 112.815 auto, in diminuzione di quasi il 23% sull’anno prima: quota di mercato all’8,5% (-1,48%).
VEICOLI COMMERCIALI, SEGNO MENO SENSIBILE
Negative le performance del mercato dei veicoli commerciali leggeri: nel mese, 13.319 esemplari registrano una perdita di 2.523 veicoli (-15,9% sul dicembre 2021), che diventano -21.611 LCV (151.356 immatricolazioni) e -12,49% nel cumulato dei 12 mesi.
ALIMENTAZIONI, CRESCONO LE IBRIDE
Osservando i dati per tipologia di alimentazione, i veicoli per trasporto persone vedono un incremento della quota di mercato appannaggio delle auto ibride (full e plug-in), che registra un +2,6% nei 12 mesi al 14,38%. Le auto benzina (mild hybrid e non), con il 47,9% vedono una quota di mercato stazionaria (+0,16%) mentre il diesel cede il -2,16% al 24,24%. Sempre nell’analisi sui 12 mesi, le elettriche perdono quota e appeal, con il 3,71% detenuto sul mercato si tratta di un -0,89% su percentuali comunque assai basse.
Versante gas, da un lato le auto GPL incrementano la quota di mercato dell’1,63% e raggiungono l’8,92%; dall’altro il metano inevitabilmente soffre l’evoluzione dello scenario internazionale e la quota di mercato si attesta appena allo 0,81% (-1,34%).
COSA ACCADE ALLE ELETTRICHE?
“Non è stata la mancanza di incentivi, come da più parti paventato, a frenare le immatricolazioni di auto elettriche (-27% nel 2022).
È piuttosto la mancanza di interesse da parte dei clienti, che non sono nemmeno invogliati a noleggiarle. Perché non ci sono neanche i canoni vantaggiosi ad attirare, visto che i noleggiatori stanno facendo fatica a rivendere le poche elettriche già rientrate (che, nel frattempo, sono diventate tecnologicamente obsolete, molto più vecchie di un diesel o di un benzina di pari età) e quindi stanno abbassando vertiginosamente i valori residui“, spiega le difficoltà delle elettriche Laura Gobbini, Project manager & Data analyst di Dataforce Italia.
“Tutto ciò, combinato alla tracotanza delle case che pensano di poter tenere i prezzi così alti e gli sconti così bassi per molto tempo ancora, sta creando la miscela perfetta per l’implosione definitiva”.
In prospettiva, sempre sull’elettrico, Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia aggiunge: “Implosione che sarà evitata grazie all’offerta cinese, che conquisterà nei prossimi anni una fetta di mercato che le case europee non vogliono più. Vai a vedere che ringrazieremo anche la Cina di evitare il collasso della filiera automobilistica europea, perché già adesso di cinese dentro le architetture delle auto con marchi europei c’è molto più di quello che si immagini”.
.
02/01/2023
fonte: FLEET Magazine