Il Senato francese ha deciso di tagliare la misura per non arricchire i competitor asiatici data l’assenza di una forte filiera produttiva interna
La mobilità del futuro sembra essere sempre più approntata verso l’elettrico, con auto e moto a carburante che diventeranno un lontano ricordo. Nell’anno della grande crisi, con l’aumento dei prezzi di benzina e diesel a causa della guerra in Ucraina, però non tutti sono ancora pronti a questa svolta verso l’elettrico, con decisioni che fanno discutere e creano il caos in giro per l’Europa.
È il caso della Francia che, dopo aver varato uno stanziamento per degli incentivi per la mobilità full electric, ha deciso di fare un netto passo indietro e tagliare la misura che avrebbe messo sul piatto milioni e milioni di euro.
La Francia taglia gli incentivi
La misura, che era stata approvata nei mesi scorsi, prevedeva uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro, soldi che sarebbero serviti per incentivare l’acquisto delle elettriche in vista della svolta del mercato delle quattro ruote del futuro. Un netto aumento rispetto allo stesso aiuto pensato per il 2022, un +30% che avrebbe fatto gola a tanti e che però, secondo le ultime decisioni, diminuirà. E anche di molto.
Nel 2023, infatti, l’incentivo scenderà a 800 milioni, con un taglio di 500 milioni subito dopo la bocciatura della commissione finanze del Senato francese. La decisione non è stata presa di certo con soddisfazione da parte dell’esecutivo transalpino, col ministro della Transizione ecologica Christophe Béchu che ha commentato contrariato: “L’elettrificazione del parco circolante è una priorità che non può essere sospesa”.
A sottolineare l’intenzione del governo francese di dare un chiaro segnale per la svolta sulla mobilità ci sono stati anche recenti provvedimenti dell’esecutivo Macron, come ad esempio quello che impone la costruzione di parchi fotovoltaici sui grandi parcheggi e lungo le autostrade che dunque seguono lo stesso orientamento a sostegno della diffusione della mobilità elettrica.
Inoltre di recente è stato varato anche il cosiddetto bonus ecologico, una misura aumentata da 6.000 a 7.000 euro col lo scopo di rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti, anche alle famiglie in maggiori difficoltà economiche, con l’obiettivo di riuscire a produrre in Francia un milione di auto ecologiche entro il 2027. E il punto focale della discussione e della polemica nata dopo il taglio degli incentivi è proprio sulla materia produttiva.
Il perché del taglio
Lo stop all’incentivo, o per meglio dire la netta riduzione di 500 milioni alla misura che avrebbe potuto invogliare alla produzione e all’acquisto delle elettriche, ha infatti una giustificazione chiara. Il Senato francese, infatti, analizzando quella che è la filiera produttiva delle quattro ruote sul proprio territorio, ha deciso di tagliare i fondi perché buona parte di quei contributi sarebbero probabilmente finiti nelle casse di costruttori cinesi di veicoli elettrici.
Si tratterebbe dunque di una scelta “nazionalista” e a difesa dell’industria locale da parte del Senato transalpino, che arriva in un momento di forte crisi energetica. Si tratta anche di una conferma ulteriore dei timori per l’arrivo sul mercato francese ed europeo di un numero sempre maggiore di auto elettriche di aziende cinesi e asiatiche che, proposte spesso con prezzi più accessibili a quelle dei marchi europei, mette in una posizione di svantaggio la filiera del Vecchio Continente.
24/12/2022
fonte: Virgilio Motori