“Riconosciamo che esiste una possibilità significativa di avere ulteriori rinvii per gli eventi attualmente in programma. Tuttavia noi e i nostri partner ci aspettiamo che la stagione inizi ad un certo punto quest’estate, con un calendario rivisto di 15-18 gare”. Con queste parole Chase Carey, patron della Formula 1, prova ad mantenere ottimismo riguardo la situazione che sta interessando il futuro del Gran Premio del 2020, con la pandemia del Coronavirus che ha già portato alla cancellazione definitiva dei GP d’Australia e Monaco e al rinvio a data da destinarsi dei GP di Cina, Bahrain, Vietnam, Olanda, Spagna e in ultimo quello dell’Azerbaijan.
Calendario alla mano, l’appuntamento di partenza della stagione 2020 dovrebbe essere il GP del Canada, il prossimo 14 giugno, ma lo stesso Carey cerca di essere realista: “Al momento nessuno può essere certo di quando esattamente la situazione migliorerà, ma migliorerà e quando lo farà saremo pronti per tornare a correre. Siamo tutti impegnati per dare agli appassionati una campionato nel 2020. Come precedentemente annunciato, utilizzeremo lo shutdown anticipato a marzo/aprile per correre durante il normale periodo di stop estivo. La fine della stagione si estenderà oltre la nostra data originale del 27-29 novembre, visto che la sequenza e le date effettive delle gare differiscono in modo significativo dal nostro calendario 2020 originale”.
Il tutto è ovviamente collegato alla capacità di risposta che avrà ogni singolo paese nei confronti della pandemia: “Al momento non è possibile fornire un calendario più specifico a causa della fluidità della situazione attuale, ma prevediamo di ottenere informazioni più chiare sulla situazione in ciascuno dei nostri paesi ospitanti, e sulle questioni relative ai viaggi in questi paesi, nel mese prossimo”, il commento finale del numero uno di Liberty Media.