La Royal Dutch Shell sta seriamente pensando di abbandonare l’associazione Usa dei produttori di greggio, l’American Fuel & Petrochemical Manufacturers. Questa possibile decisione è basata sul forte disaccordo da parte di una delle sette sorelle del settore petrolifero mondiale con le politiche sul clima dell’amministrazione Trump.
Il motivo principale di queste frizioni sta nel fatto di voler rispettare, da parte dell’azienda, l’adesione al Trattato di Parigi sul clima, mentre le grandi lobby del settore petrolifero americano stanno spingendo affinché Washington riveda la propria posizione.
La posizione di Shell è orientata ad un abbassamento delle emissioni nocive nel processo di raffinazione del greggio (l’azienda anglo-olandese proprio per raggiungere questi obiettivi ha inserito nel contratto dei propri dirigenti dei bonus economici) e va contro le scelte dei grandi nomi del settore idrocarburi americano, che sono contro l’innalzamento del prezzo del carbone e lo sviluppo di tecnologie sostenibili: questi due sono punti cardine dell’accordo di Parigi.