La guida autonoma è uno dei campi che la tecnologia sta cercando di portare più all’avanguardia possibile e in questo senso Waymo, divisione di Google per la guida autonoma, è quella che sta investendo maggiori risorse e competenze rispetto alla concorrenza.
L’azienda, infatti, nel mese corrente ha introdotto, a Phoenix (Arizona), “Waymo One”, il primo servizio al mondo di robotaxi, che dovrà essere valutato dai consumatori. La divisione di Google non ha diffuso dati sui costi della corsa – prenotabile tramite app 24 ore prima – e non ha reso noto quante delle 600 auto che costituiscono il proprio parco auto sono attive.
Le altre compagine di ride Hailing, non stanno a guardare anche se faticano a tenere il passo. Solo ora Uber ha potuto riprendere i test dopo l’autorizzazione dal dipartimento dei Trasporti della Pennsylvenia dopo l’incidente mortale in cui è stata coinvolta l’auto dell’azienda californiana. Lyft, invece, ha acquistato per 72 milioni di dollari la start up londinese Blue Vision, specializzata nella realtà aumentata da applicare soprattutto alle mappe per la geo-localizzazione. Nel 2019, poi, anche General Motors con Cruise AV e Tesla con Autopilot (piattaforma di assistenza alla guida) entreranno in questo tipo di mercato.