Modificare e migliorare il Codice della Strada, è questo l’obiettivo che si sono posti Movimento 5 Stelle e Lega. Le nuove misure proposte sono volte ad eliminare una volta per tutte il problema dell’uso del cellulare mentre si è alla guida. In primo luogo si è proposta la modifica dell’articolo 173: sospendere la patente da uno a tre mesi alla prima infrazione. Se poi si sbaglia una seconda volta nell’arco di due anni, la sospensione raddoppia da tre a sei mesi; la multa, invece, potrebbe aumentare da un minimo di 320 euro ad un massimo di 1292. Ricordiamo che la norma attuale prevede una multa da 161 a 646 euro, la perdita di 5 punti dalla patente e la sospensione della licenza di guida (da uno a tre mesi) ma solo in caso di recidiva.
“Quasi 3.500 morti sulle strade sono troppi: dobbiamo correre ai ripari, al più presto”, musica e parole di Michele Dell’Orco, sottosegretario Infrastrutture e trasporti. Lo stesso Dell’Orco ha precisato: “Non possiamo transigere su quella che ormai è diventata una delle principali cause d’incidente, il concetto è chiaro: non basta inasprire le sanzioni, servono controlli a tappeto contro l’uso irresponsabile dello smartphone. Abbiamo firmato un protocollo con Polizia e ministero dell’Interno per fare in modo che ci siano più agenti sulle strade”.
Oltre alla modifica dell’articolo 173, occorre intervenire a favore della mobilità sostenibile (ovvero, andare a creare regole ad hoc per la circolazione dei veicoli ecologici) e per regolamentare la destinazione dei proventi derivanti dalle multe. E le parole del sottosegretario si focalizzano anche su questi due aspetti: “Il Codice della strada deve prevedere regole ad hoc per favorire la circolazione dei veicoli ecologici. Per esempio, non esistono disposizioni precise sulla loro circolazione in autostrada, nel senso che non è vietato il loro ingresso ai caselli, ma neanche ammesso espressamente. In caso di incidente, potrebbe sorgere contenziosi con l’assicurazione. Quindi, dobbiamo inserire una norma che regolarizzi il transito delle due ruote a batteria”. Sul secondo punto ha proseguito: “Il problema è che molti enti locali su questo fanno orecchie da mercante, da sempre e durante il governo Gentiloni nella manovrina è stata disposta una deroga per le città metropolitane per gli anni 2017 e 2018. Ovviamente, non intendiamo prorogare questa disposizione per gli anni a venire”, sottolinea il sottosegretario, “in più, istituiremo un registro pubblico presso il ministero dei Trasporti dove verranno riportati tutti i rendiconti, comune per comune, sull’entità e su come vengono spesi i soldi che incassano dalle contravvenzioni dei cittadini. Il Codice lo prevede, ma sappiamo che anche questa regola è stata ampiamente disattesa e non c’è stato alcun controllo. E’ ora di cambiare”.