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Con il messaggio “L’Europa fiorisce a Cervia” si è aperta all’inizio di maggio la 45a edizione di Cervia Città Giardino-Maggio in Fiore. la mostra d’arte floreale più grande d’Europa – Da maggio a settembre a Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata.
“L’Europa fiorisce a Cervia”, questo il tema scelto per la 45° edizione di Cervia Città Giardino-Maggio in Fiore. La più grande mostra d’arte floreale d’Europa, a Cervia da maggio a settembre, torna con tante novità, a partire dagli eventi, che si moltiplicano e che renderanno il mese di maggio il più profumato e il più vivo per Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata. La manifestazione è partita nel week-end del 5-7 maggio con l’evento “Barche Fiorite”, un nuovo format voluto dal Comune di Cervia, in collaborazione con l’Associazione Compagnie Carriste di Ventimiglia. Si tratta di una assoluta novità che colpisce sia per l’aspetto scenografico, che per il messaggio.
Il canale di Cervia si è trasformato infatti in un palcoscenico naturale di fiori allestito dagli esperti “infioratori” di Ventimiglia con migliaia di petali e corolle colorate, utilizzati per addobbare tre barche storiche e che lanceranno un messaggio di speranza, nel nome dell’Europa. La realizzazione si sviluppa in 14 pannelli infiorati con la tecnica “a mosaico” nei quali sono rappresentati la Bandiera europea, lo stemma della città di Cervia e quello di Ventimiglia, ma non solo. Per questa suggestiva coreografia sono state utilizzate oltre 10.000 le corolle di fiori, con sfumature di colori e aromi intensi, che vengono a creare un effetto scenografico emozionante. Le tre barche storiche della flotta cervese allestite per l’occasione, in collaborazione con il Circolo Nautico di Cervia e il Consorzio Cervia Centro, sono la Tre Fratelli, il Caporale e Virginia.
Negli stessi giorni inoltre il centro storico di Cervia diventa protagonista di “Verde Mercato”,uno spazio commerciale all’aria aperta per gli appassionati del verde. Si potranno comprare piante e fiori, bonsai, piante grasse, prodotti naturali, ma anche terrecotte, vasi, arredo, prodotti di erboristeria e naturali. In contemporanea si volgerà un’estemporanea d’arte, con i pittori dell’associazione “Cervia Incontra l’Arte”.
Il 13 e 14 maggio è stata poi la volta di “Primavera in Bonsai”, che ha invaso i Magazzini del Sale Torre (con una mostra di bonsai unica nel suo genere), accompagnata da workshop a cura dell’Associazione “Cervia Bonsai” e del Coordinamento Emilia Romagna San Marino (CERSM).
Nel centro di Cervia e di Milano Marittima si è svolta inoltre la sfida tra i negozianti con il concorso “Vetrine fiorite”, una sfida fra i negozianti del luogo che si sono inventati spazi versi e vetrine per incantare i numerosi visitatori accorsi alla manifestazione, alla quale è intervenuta anche la nostra redazione a bordo della Rexton W della SsangYong.
Dalle vetrine fino alle ricette a tema e ai cocktail, è stato un mese di maggio davvero per tutti i gusti. Al via poi un format fotografico, la cui premiazione avverrà a settembre. Queste iniziative nascono in collaborazione con il Consorzio Cervia Centro e la Proloco di Milano Marittima.
Il momento più bello e intenso per la città è stato indubbiamente il 26 maggio, con l’inaugurazione della 45° edizione di Cervia Città Giardino-Maggio in Fiore, una manifestazione che è cresciuta negli anni e che oggi può vantarsi di essere la mostra d’arte floreale più grande d’Europa, con oltre 60 fra città, enti, associazioni e aziende partecipanti, provenienti dall’Europa e dal Canada. Il tema del concorso floreale è “L’Europa fiorisce a Cervia”. La Città Giardino per eccellenza è infatti certa che i fiori e l’arredo urbano siano sinonimo di pace e di amicizia fra i popoli. Per questo Cervia non ha mai abbandonato la sua intuizione originale, quella nata nel 1972, di ospitare ogni anno nel mese di maggio, architetti, direttori e tecnici del verde che si danno appuntamento a Cervia per fare gesti semplici, ma di grande valore simbolico. Mettere a dimora una nuova pianta e allestire un giardino bello e profumato rendono più confortevole l’ambiente urbano e migliorano lo stile di vita. Ogni anno vengono utilizzate oltre 350.000 piante di fiori e migliaia di metri quadrati di tappeto erboso.
“Questa dedicata all’Europa”, ha dichiarato Luca Coffari, sindaco di Cervia e Riccardo Todoli, delegato al verde pubblico, “è un’edizione importante, con numerose novità. Come sempre i migliori maestri giardinieri d’Europa si confronteranno a Cervia, per trovare soluzioni innovative e di grande impatto scenografico. Abbiamo scelto il tema dell’Europa, perché siamo convinti che il verde pubblico debba essere sinonimo di pace e di accoglienza e non c’è dubbio che questi siano valori fondativi dell’Europa”.
D’altra parte 45 anni fa, quando Germano Todoli e gli amministratori di allora pensarono questa manifestazione lo fecero proprio con lo spirito di accogliere a Cervia altre città italiane ed internazionali che in questa città potessero trovare una “seconda Patria”. Ne è nato un evento che da allora si rinnova ogni anno e che oggi è in grado di portare a Cervia oltre 60 realtà internazionali con i loro architetti, direttori e tecnici del verde, che sanno rendere le città più belle e più vivibili. Cervia è famosa nel mondo proprio per questa sua caratteristica, tanto da aver ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali figura il primo premio al concorso mondiale International Challenge of Communities in Bloom, con una menzione speciale per i “Giardini internazionali” (2015), la medaglia d’oro al concorso europeo “Ente Florale Europe” (2008) , oltre al primo premio “La città per il verde” (2003), il primo premio al concorso “Comuni Fioriti” (2007) e, negli ultimi anni, la Medaglia del Presidente della Repubblica quale Premio di rappresentanza.
Parco del Gelso
L’area denominata “Parco del Gelso” è caratterizzato dalla presenza di un esemplare di Gelso bianco (Morus alba), un albero monumentale sottoposto a tutela forestale e inserito dalla Regione Emilia Romagna nell’elenco degli esemplari arborei tutelati in quanto caratterizzato da dimensioni eccezionali e ottime condizioni vegetative e sanitarie, per cui hanno acquisito nel tempo un interesse storico rilevante. Situata nel parco pubblico di Pinarella, in via Catullo, questa pianta monumentale ha una circonferenza di circa 4 mt e un’altezza complessiva di oltre 7 mt, mentre il diametro di proiezione della chioma raggiunge i 12 mt. Per consolidarne la stabilità e la salvaguardia sono stati investiti 60.000 euro per creare una robusta struttura in acciaio, abbinata ad una serie di tiranti di sostegno, realizzata dopo lo spostamento dell’albero dalla sua sede originaria. Il gelso monumentale di Cervia fu sottoposto infatti ad un delicato intervento di trapianto, avvenuto nell’inverno del 1995 con la consulenza e la supervisione scientifica del Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna che, dall’analisi della sua struttura, hanno stabilito che l’albero ha superato 150 anni di vita e alla luce dell’intervento di sostegno vivrà ancora in buone condizioni per molto tempo. “Il gelso monumentale di Cervia”, ha dichiarato Riccardo Todoli, Delegato al Verde, “è in ottime condizioni vegetative e per questo l’amministrazione comunale ha valutato questo investimento importante per salvaguardare la pianta e darle un reale futuro”.
La Salina di Cervia
La Salina di Cervia è la più settentrionale d’Italia e si estende per oltre 800 ettari in un parco naturale, oggi porta sud del Parco del Delta del Po, da sempre riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali. Grande un terzo dell’intera estensione del comune di Cervia, la salina è formata da oltre 50 bacini circondati da un canale lungo 16 chilometri, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire dai vari bacini. La raccolta avviene nel cuore della salina, nei bacini chiamati rango e divisi in tre vasche, complessivamente lunghe un chilometro e larghe 453 metri. E’ qui che si forma e si raccoglie il sale, in maniera artigianale, proprio come avveniva un tempo, ma con l’ausilio di una nastro trasportatore e di un trenino dotato di vari carrelli. L’uso di macchine per la raccolta risale al 1959 e da allora, ad eccezione della Salina Camillone (sezione vivente del Museo del Sale, Musa) dove la raccolta avviene ancora a mano, con il metodo detto a raccolta multipla, ogni anno da fine agosto a inizio settembre avviene il rito della cavadura. La cavadura è la raccolta del sale ed inizia quando l’acqua del mare viene fatta entrare dal canale immissario, che si trova a Milano Marittima, all’altezza della prima traversa e viene fatta circolare nei canali che percorrono l’intera area del territorio di Cervia. Attraverso i vari passaggi l’acqua di mare viene fatta defluire e, grazie all’azione del vento e del sole, si concentra (coadiuvato anche dalla continua evaporazione) fino al punto da formare il sale. Quando viene raccolto il sale è bagnato e molto pesante e il suo colore tipico, il rosa, gli deriva dalla presenza nei bacini salanti dell’alga dunaliella, ricca di licopene e betacarotene. L’acqua arriva nei bacini attraverso un reticolo lungo chilometri di canali circondariali. Dal canale immissario, che si trova al centro di Milano Marittima, l’acqua di mare entra in salina tramite un sistema di chiuse e di porte vinciane. Dal canale che corre lungo l’asta del porto canale, accanto ai Magazzini del Sale (dove un tempo veniva stivato il sale e alla torre San Michele, che vegliava sul prezioso oro bianco) escono invece le acque della salina venendo a formare canale emissario.
La storia
Tutta la storia di Cervia è legata alle sorti del sale. Per questo fra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 quando il Monopolio di Stato, che nel corso del Novecento si è occupato delle saline in tutto il territorio nazionale, ha deciso di dismettere parte dei suoi beni (tra i quali anche le Saline di Cervia, ritenute antieconomiche) i cittadini di Cervia hanno ritenuto fosse fondamentale che la produzione del sale non cessasse del tutto, per evitare l’impaludamento del territorio. Solo in quest’ottica si capisce sia l’orientamento della Società Parco della Salina di Cervia, che guarda al futuro, sia l’urgenza che ha avuto la città nel dare alla Salina e quindi a Cervia stessa una dimensione di vita concreta possibile. Analoga sorte è accaduta alle altre saline italiane. E qui la storia di Cervia assume una connotazione importante. La comunità cervese, infatti, si strinse attorno alle proprie saline, sentite da tutti come un forte valore identitario per salvaguardare la sua sopravvivenza nonostante le dimensioni, decisamente contenute se raffrontate alle immense saline siciliane e pugliesi (dove il sale si raccoglie più volte all’anno, grazie a condizioni climatiche diverse da quelle dell’Italia settentrionale). Un’identità che ha i suoi punti di forza nella forte valenza paesaggistica e nell’importante ruolo che svolge nell’ecosistema dell’intera regione.
La Società Parco
La Società Parco della Salina di Cervia è stata costituita l’8 dicembre 2002 per volontà di un gruppo di enti locali che ne sono diventati soci fondatori. Tra questi, oltre al Comune di Cervia, figurano la Provincia di Ravenna, il Parco del Delta del Po e la Camera di Commercio di Ravenna. Pubblica al 92%, la Società Parco ha un solo socio privato rappresentato dalle le Terme di Cervia di Brisighella. Oggetto della società è la gestione della valorizzazione ambientale, ecologica e culturale dell’area relativa all’intero comparto delle saline di Cervia e delle aree circostanti, oltre alle gestione delle attività legate al turismo e al tempo libero. A tale scopo la Società Parco si propone di favorire, sviluppare e realizzare i vari servizi destinati all’utenza turistica anche sul fronte dell’informazione, dell’accoglienza e dell’ospitalità.
Il sale dolce di Cervia
Il Sale Dolce di Cervia è il marchio che identifica la storia del luogo, ma il prodotto più tipico della zona: il sale. Dietro ad entrambi c’è una storia, fatta di lavoro, fatica, idee e di una comunità che nei decenni ha saputo fare quadrato attorno al suo bene più prezioso e identitario rappresentato appunto dal sale. Il sale di Cervia è un sale integrale marino. Marino, perché la sua origine è l’acqua del mare, che viene fatta entrare in salina dal canale immissario, per poi venir fatta evaporare e concentrare fino ad arrivare alla produzione del sale vero e proprio. Integrale perché una volta raccolto viene esclusivamente lavato con acqua madre (un’acqua a concentrazione di salinità molto più alta di quella del mare e più bassa di quella del sale, ricchissima di oligoelementi e di sostanze naturalmente positive per l’organismo) e poi lasciato essiccare in aia, nei cumuli di sale che si vedono arrivando a Cervia da qualsiasi direzione. Il sale è dolce per motivi geografici, storici e, naturalmente, anche chimici. La posizione della salina, le caratteristiche dei bacini e del mare Adriatico, fanno in modo che il sale che se ne ricava sia costituito di cloruro di sodio purissimo, con una bassa, quasi inesistente presenza di altri cloruri più amari, come il solfato di magnesio, di calcio, di potassio e il cloruro di magnesio. Inoltre la scelta di non essiccare artificialmente, né sbiancare chimicamente il sale, lo lascia integrale e ad alta solubilità. Il sale dolce di Cervia mantiene infatti l’umidità che gli deriva dal suo percorso nelle vasche e anche il suo colore tipico, che non è bianchissimo, ma anzi ha in sé tutte le sfumature del rosa e del grigio che gli derivano dal percorso produttivo e anche storico. Quindi è un sale dolce e integrale, che mantiene inalterate le caratteristiche di salubrità fondamentali per la vita. Il sale dolce di Cervia è infatti ricco di oligoelementi presenti nell’acqua madre (e utilizzati nella linea benessere) come iodio, zinco, rame, magnese, ferro, calcio, magnesio e potassio.
fonte: autoruote4x4.com – 31/05/2017
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