(omniauto.it)
Oltre agli esordi più attesi, a partire dalla Citroen C5 Aircross, nel corso della rassegna hanno debuttato molte auto per la Cina
In nessun altro Paese al mondo si immatricolano tante vetture quante in Cina. Ancor più se ne venderanno nei prossimi anni, stando al documento ufficiale pubblicato dal Ministero dell’Industria, che prevede un aumento dalle 24,377 milioni di auto targate nel 2016 alle circa 35 milioni del 2025. In questo scenario è logico pensare che ci sia spazio per tutti. Anche per modelli coraggiosi e appariscenti, lontani dai canoni a cui siamo abituati ma in possesso di quelli graditi agli automobilisti cinesi. Le indicazioni più attendibili per capire lo sviluppo del mercato sono visibili al Salone di Shanghai, che finirà domani, dove si trovano modelli riservati alla Cina (non li vedremo in Europa) che dettano le tendenze e lasciano intuire quali saranno le correnti scelte per i modelli futuri.
Tanti SUV, e pure belli
Le novità principali denotano un approccio inedito, più maturo, che segue i nuovi gusti dei clienti e rompe con una tradizione fatta di cromature e soluzioni discutibili. La Dongfeng Fengshen AX4 ad esempio è un SUV compatto lungo 4,20 metri, con motori fino a 140 CV e un design piuttosto gradevole e personale. Rimangono però alcune esagerazioni, come il portellone verniciato di nero (a contrasto con la carrozzeria gialla) ed i vistosi alloggiamenti dei fendinebbia. La Roewe Vision E prefigura invece un SUV elettrico di lusso e ha proporzioni inusuali per un’auto di questa categoria, in virtù del cofano allungato e del posteriore molto raccolto. La stessa impressione di sportività si ritrova nella Wey Pi4 VV7X, ma il risultato non è dello stesso livello: questo SUV in stile coupé ha una griglia anteriore esagerata e una coda troppo alta rispetto alla fiancata.
Non mancano quelli troppo vistosi e pacchiani
Al fianco di vetture riuscite e apprezzabili se ne trovano altre del tutto fuori dalle righe, come ad esempio il crossover elettrico della Singulato, enorme elettrica con portiere apribili verso l’alto e una vista laterale a forma di parallelepipedo. Non meno appariscente è il prototipo della Changan, un SUV dalle linee massicce che prefigura lo stile di alcuni fra i prossimi modelli. Ha invece un aspetto vicino a quello definitivo il SUV-coupé della Luxgen, riconoscibile per le unghiate sui fianchi e per il taglio molto accentuato del montante posteriore, anche se la vista laterale non è indovinata e gradevole come la Vision E.
autore: redazione omniauto.it – 27/04/2017
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