(trentoblog.it)
Parafrasando un famoso film di Bernando Bertolucci, di seguito una breve analisi sulla tecnologia che permette alle automobili di essere guidate autonomamente, senza conducente
Auto che si guidano da sole su ogni tipo di strada. Vetture che mentre noi leggiamo le mail sul tablet ci portano al lavoro. Pulmini che si auto-guidano sobbarcandosi il compito di frenare ed accelerare quando si è in coda al rientro dalle vacanze. È questo il tema del momento nel settore automobilistico, tuttavia occorre fare chiarezza, perché di confusione ce n’è troppa. Innanzitutto sgombriamo il campo dalle bufale e dai proclami di marketing. Ad oggi non esiste ancora il Santo Graal che permette di guidare una vettura senza mettere in pericolo la vita sia di automobilisti che di pedoni. Infatti nonostante i proclami di alcune aziende che hanno interesse a farsi pubblicità, passerà ancora molto tempo prima di vedere sulle nostre strade un’auto che permetterà di leggersi un libro mentre si è seduti alla “guida”. Questo periodo temporale, oltre allo sviluppo tecnologico, è legato a problemi normativi, ma soprattutto ad una rete stradale e di infrastrutture non propriamente aggiornata.
Giusto per far luce nel buio dell’eccitazione mediatica per l’auto che guida da sola, è fondamentale distinguere tra vettura senza guidatore e automobile a guida automatizzata. La prima è, allo stato dell’arte della tecnologia e delle leggi, una vera e propria utopia. Direi una chimera che a molti guru del hi-tech piace sostenere immaginando auto-robot, tutte uguali, una specie di droni. E tra i miti mediatici c’è anche la macchina di Apple, il cui progetto Titan (mai dichiarato ufficialmente) è stato fermato. Lo stop a Titan, conferma che per fare una macchina autopilotata senza guidatore, puoi avere tutti i soldi del mondo, ingegneri prelevati dalle migliori aziende ma il tempo non lo puoi comprare. Non puoi saltare le tappe dello sviluppo di un oggetto complesso ben di più di un telefonino.
AUSILIO ALLA GUIDA
Se per la diffusione dell’auto a guida autonoma ( senza guidatore) si dovrà aspettare quasi un decennio, i sistemi di ausilio alla guida già disponibili sul mercato sono progrediti in maniera molto rapida negli ultimi due anni. In questo caso il guidatore resta al suo posto e in determinati casi, è aiutato nel suo compito con la vettura che segue le curve accelerando e frenando in autonomia e su determinate strade come autostrade o tangenziali ben definite. Attualmente queste tecnologie digitali sono presenti su alcuni modelli di auto, ma evolveranno fino a offrire maggiore affidabilità e continuità di servizio. Le condizioni per l’ ausilio alla guida sono ben determinate: il dispositivo prende il controllo di sterzo, acceleratore e freno è una velocità inferiore ai 50 km/h. Può determinare la propria velocità in base all’andatura del veicolo che lo precede. In questo caso tenendo la distanza di sicurezza e potendo contare su una segnaletica orizzontale ( le strisce in terra della careggiate) in buone condizioni di visibilità e per i GPS una buona copertura della rete. Così, con un tasto sul volante, si può viaggiare senza dover sterzare, accelerare o frenare, finché le condizioni appena elencate continuano ad essere rispettate dall’ausilio alla guida. E quindi già possibile spostarsi con meno stress in città o sulle tangenziali quando c’è traffico. Anche perché in certi casi l’assistenza di guida si svolge su strade controllate, ma il conducente rimane sempre al suo posto pronto ad intervenire in caso di bisogno. Questi sistemi sono presenti su alcune modelli di fascia alta ed hanno comunque un prezzo molto impegnativo; basti pensare che l’ auto-pilot di Tesla costa 8.000 dollari. Come già sottolineato, la tecnologia proposta di ausilio alla guida non è minimamente assimilabile alle auto a guida autonoma. C’è sempre necessità il conducente.
A tal proposito riportiamo una testimonianza di un lettore di Trento Blog che ha sperimentato la guida assistita.
«La Tesla non è un’auto come la conosciamo, è un’altra cosa. E’ l’auto 2.0, the next step. A parte le ovvietà dell’esperienza di guida “elettrica” (wow, non fa rumore!), ci sono una serie di cose che la distinguono da tutto quanto avessi già guidato: La cosa più strabiliante è però quell’autopilota del futuro: mollare le mani dal volante con l’auto che pennella da sola le curve dell’autostrada non ti pare nemmeno vero. E quando l’autostrada si fa stretta e piena di curve, come dopo Bolzano, e tu sei in terza corsia e il TIR in seconda, e la macchina prende la curva a sinistra bella decisa ai 140 salvo poi rallentare quando un altro ti esce davanti, vi assicuro che è da brividi, almeno la prima volta.»
Questa è la differenza fondamentale tra vettura senza guidatore e automobile a guida automatizzata.
GUIDA AUTONOMA
Qualcuno immagina le auto senza conducente che si guidano da sole. Qualcuno ha previsto per il dopo 2025 ma ancora non saranno le favoleggiate “robotcar”. Per quelle la strada, se mai ci sarà, è davvero lunga. Alcuni ci provano a realizzare questo tipo di vettura. Ci sono degli esperimenti portati avanti con successo. Una società tra le più attive in questo settore è l’italianissima VisiLab nata nei primi anni 90 come laboratorio dell’ università di Parma. Tra i suoi progetti una flotta di auto dotate di radar, gps, computer ed una ventina di telecamere a bordo, che dal 2013 circolano in autonomia con su delle persone. Ma i problemi sono ancora tanti. Un esempio? Cosa succede quando l’auto a guida autonoma si trova davanti alla strada un bambino e l’ auto non ha spazio per fermarsi? Cosa farà il software? Investirà il pedone o sbatterà contro il muro rischiando di uccidere il guidatore? Forse tra circa 10/15 anni avremo la risposta.
autore: Alfredo Nepi – trentoblog.it – 10/02/2017
http://www.trentoblog.it/motori-io-guido-da-sola/