Sono “solo” 759 le auto elettriche immatricolate in Italia nei primi mesi del 2016; 16.519 in Unione Europea nel primo trimestre di quest’anno
Economiche, ecologiche ma con accelerazioni interessanti…
Ci sono poi i vantaggi di tipo amministrativo. In alcune regioni, non tutte, ci sono esenzioni importanti sul bollo auto. Lo stesso discorso vale per blocchi traffico e zone a traffico limitato. Il propulsore ha molte meno parti in movimento, rispetto ad un motore endotermico, è meno soggetto a rotture, non ha bisogno di lubrificazione. Quindi i costi di manutenzione calano sensibilmente. Limitato solo agli altri organi (pneumatici, freni, ammortizzatori) il tagliando. Unico componente da sostituire ad un certo punto il pacco batterie. Generalmente si parla di almeno 100.000 Km. Esiste anche la possibilità di noleggiarle, pagando un tanto al chilometro.
Non esistono emissioni inquinanti allo scarico. Le somme spese per la sola circolazione sono inoltre irrisorie rispetto alle vetture tradizionali. Il motore eroga la coppia motrice in modo diverso da quello a combustione. Dispone infatti di una progressione, poi cala bruscamente raggiunto il valore massimo. L’elettrico invece produce sempre tutta la coppia disponibile, fin dall’inizio, il che è molto divertente per le accelerazioni, nonché utile nei sorpassi o nelle salite impegnative.
.. ma anche scarsa autonomia ed una ricarica mediamente lenta
L’autonomia media (e per i modelli di fascia media) di 120 o 130 Km. Quando finisce l’energia si è completamente a terra. Le colonnine di ricarica sono ancora rare. Se si rimane fermi con l’auto elettrica, è solo possibile chiamare un carro attrezzi. Quindi attualmente non è pensabile l’utilizzo serio di un’auto elettrica fuori dalla città. Anche i percorsi dei pendolari vanno calcolati con prudenza.
E’ grosso anche il problema dei tempi di ricarica. Le colonnine sono relativamente rapide, si arriva all’80% in meno di un’ora. Dalle prese domestiche invece serve tutta la notte. Inoltre l’utenza deve avere un impianto di potenza adeguata. Le batterie sono molte ed arrivano anche al 40% del peso dell’intera vettura. Trasportare più peso significa consumare più energia, quindi ridurre un’autonomia già scarsa. Infine il prezzo, di diverse migliaia di euro superiore rispetto ad un corrispondente modello “tradizionale”.
fonte: AutoToday.it – Luca Talotta – 05/11/2016