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5/10/2016
Una multa da 85 euro, il costo del casello e la decurtazione di due punti della patente. Il mancato pagamento del pedaggio autostradale rischia di costare piuttosto caro all’automobilista. La stretta anti evasione è il risultato di un protocollo d’intesa siglato tra Polizia Stradale e Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori), che punta a contrastare il fenomeno rendendo più stringenti i controlli. Per il momento si tratta di una sperimentazione avviata in Piemonte e Liguria, ma “a breve”, fanno sapere dalla Stradale, “la nuova procedura sarà estesa su tutto il territorio nazionale”.
15 giorni di tempo. Nel caso di mancato pagamento del pedaggio (interamente o in parte), viene emesso uno scontrino (rapporto di mancato pagamento) con i dati del veicolo (classe e targa), le informazioni di transito (data, ora, casello di uscita e, laddove disponibile, anche quello di entrata) e, naturalmente, l’importo da pagare. Come spiega Autostrade per l’Italia sul suo sito internet, l’automobilista ha 15 giorni di tempo, dalla data di emissione del ticket, per pagare senza ulteriori sovraccarichi. Trascorso tale periodo scattano gli aggravi, secondo quanto previsto dall’articolo 176/11 bis del Codice della strada.
Procedura ad hoc. Lo stesso articolo prevede anche che l’accertamento del mancato pagamento possa essere effettuato, previo superamento dell’esame di qualificazione, “dal personale dei concessionari autostradali e stradali e dei loro affidatari del servizio di riscossione”. L’intesa tra Stradale e Aiscat parte proprio da qui, predisponendo una procedura ad hoc per la verifica e la contestazione della violazione. In sostanza il protocollo d’intesa, siglato qualche giorno fa, punta a mettere in pratica in modo più stringente quanto già previsto dal Codice, ma finora poco applicato.
Personale abilitato. In particolare, ai caselli potrebbe esserci del personale abilitato che segnalerà il mancato versamento del pedaggio e gli agenti della Polstrada provvederanno poi a inviare il verbale a casa dell’automobilista. Il risultato è che l’utente inadempiente, oltre alla richiesta di pagamento del pedaggio, riceverà anche un verbale di contestazione (per l’illecito previsto dall’articolo 176, comma 21, del Codice della strada) e sarà tenuto a pagare, a parte il pedaggio (comunque dovuto), anche la multa, entro 60 giorni. “Al proprietario del veicolo, inoltre, sarà richiesto di indicare chi fosse alla guida al momento del transito per decurtare i punti della patente”, spiegano dalla Stradale, “e se non dovesse rispondere gli verrà inviato un altro verbale di contestazione”.
Un tesoretto da sette milioni. Una pratica, quella dell’evasione del casello, che alle casse dello Stato può costare cara. Più della metà (il 52,7%) dell’incasso lordo degli introiti delle concessionarie, infatti, va all’Erario (proventi derivanti da diritti di concessione, tassazione degli utili d’impresa, Iva ecc). Un bel tesoretto, se si pensa che nel 2015, secondo i dati dell’Aiscat, il totale degli introiti derivanti dal pagamento del pedaggio ammonta a ben sette milioni e 40 0mila euro.
Manuela Boggia