Le comunicazioni V2V (vehicle-to vehicle) sbarcheranno a breve sulle Volvo S90, V90 e XC90 vendute in Europa, abilitando il “dialogo” con altre auto dotate della stessa tecnologia. Il debutto hi-tech, reso possibile dal cloud, è stato confermato adAutomotive News Europe dal responsabile della Ricerca e Sviluppo della Casa svedese, Peter Mertens.
Più sicurezza. Le piattaforme V2V sono costituite da quei sistemi e funzionalità (wireless e non solo) che permettono alle automobili di comunicare con le altre vetture nei paraggi, inviando ai conducenti segnali, informazioni e avvisi in caso di ostacoli, potenziali impatti e condizioni stradali particolari. La tecnologia V2V può anche essere affiancata dal V2I (vehicle-to-infrastructure), utilizzato per connettere le auto alle infrastrutture come i semafori stradali, abilitando la gestione dinamica del traffico.
Tutto nel cloud. Entro la fine dell’anno, le Volvo della Serie 90 adotteranno una soluzione cloud sviluppata in collaborazione con Ericsson. Di fatto, le vetture svedesi collegate alla Rete diventeranno dei sensori intelligenti, pronti a sfruttare lo scambio di informazioni per rilevare e anticipare eventuali pericoli: buche, asfalto sdrucciolevole, veicoli in panne e così via. Si tratta, in sostanza, di un passaparola hi-tech. Secondo Mertens, in futuro la tecnologia sarà introdotta anche nel resto della gamma.
Le altre Case. Tra i costruttori che hanno già adottato soluzioni V2V troviamo la Toyota (in Giappone, sulla Crown) e la Mercedes-Benz, sulla Classe E. Negli Usa, l’Audi offre la Q7 e l’A4 con sistemi in grado di collegarsi alle infrastrutture di alcune città, tra cui Las Vegas e Washington: il governo americano considera la tecnologia una priorità e non sono escluse iniziative per renderla obbligatoria sulle nuove auto.
Redazione online