Il futuro dell’auto è nell’Internet delle cose, nella connettività, nei sistemi di assistenza alla guida e nelle propulsioni green. Sono le conclusioni dello studio di AlixPartners presentato oggi a Milano nel corso di #ForumAutoMotive, l’appuntamento annuale di dibattito e confronto sul presente e gli orizzonti della mobilità a motore.
Sicurezza high-tech. Presentato da Giacomo Mori, managing director di AlixPartners, lo studio approfondisce le recenti tendenze dell’industria automotive, sempre più orientata verso la guida autonoma. Per la driverless car c’è ancora tempo, ma il percorso è segnato: secondo la ricerca, nel 2020 quasi una vettura su tre sarà connessa all’Internet delle cose, una premessa indispensabile per lo sviluppo dei più evoluti sistemi di assistenza alla guida. “Le connected car – osserva la società di consulenza – consentiranno di evitare gran parte dei costi derivanti dagli incidenti dovuti a errori umani (200 miliardi di euro), di ridurre in modo significativo i consumi di carburante e le emissioni (50 miliardi) e di migliorare la produttività evitando i costi connessi al traffico e al parcheggio (75 miliardi)”. I benefici, soprattutto per la sicurezza, sono molti: secondo lo stesso promotore di #ForumAutoMotive, Pierluigi Bonora, la riforma del Codice della strada dovrebbe prevedere “l’obbligatorietà” delle nuove tecnologie di assistenza alla guida.
Il business. L’auto del futuro è anche sinonimo di affari: secondo AlixPartners, nel giro di pochi anni il business legato allo scambio dei dati tra veicoli e utenti raggiungerà i 68 miliardi di euro (160 a vettura), generati da applicazioni e servizi a valore aggiunto. Gli stessi automobilisti, nota la società di consulenza, spenderanno fino a 800 euro in connettività per ottenere risparmi su assicurazioni, consumi e manutenzione.
L’era della batteria. Infine, un’altra conferma sul fronte delle propulsioni: secondo AlixPartners, nel 2030 la metà del parco circolante sarà composto da automobili elettriche o ibride, quasi tutte connesse e ad alto tasso tecnologico. Nei centri urbani, invece, il car sharing dovrebbe conoscere un ulteriore sviluppo, spinto dai moderni servizi a flusso libero (come Car2go, Enjoy e DriveNow, pronto per lo sbarco a Milano).