webinar 7 del 8/11/23
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Di qualsiasi settore si tratti il Marchio aziendale è il simbolo di riconoscimento della società, per molti clienti una garanzia di sicurezza e affidabilità dei prodotti trattati ; i proventi derivanti dalla concessione in uso del Marchio si chiamano Royalties.
Non tutti, però, sanno che il Marchio non ha solo un valore simbolico per l’azienda ma, rispettando una serie di parametri, può diventare un valido alleato sotto l’aspetto economico ed è importante conoscerne tutte le sfaccettature per sfruttare al massimo il suo utilizzo, anche nella pianificazione fiscale.
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ROYALTY E PIANIFICAZIONE FISCALE
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TASSAZIONE ROYALTY
La legislazione italiana mette a disposizione del contribuente un’importante agevolazione sulla tassazione che, purtroppo, non tutti conoscono o sfruttano come dovrebbero: la defiscalizzazione del 25% degli importi percepiti a titolo di Royalty, ossia sui diritti d’autore, marchi e brevetti.
Vale a dire che su 100mila euro di Royalty verrà applicata una tassazione su 75mila, risparmiando il 25% d’imposta.
Molti imprenditori, in particolare nelle piccole e medie imprese, non si preoccupano della registrazione del Marchio aziendale, trattandolo come un semplice simbolo di rappresentanza, ignorandone l’alta potenzialità fiscale e i benefici che potrebbero trarre dalle Royalties.
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IL MARCHIO
Giuridicamente per Marchio si intende qualsiasi forma, disegno o numero accompagnato anche da parole, forma delle confezioni o dei prodotti o comunque qualsiasi combinazione atti ad identificare e distinguere i prodotti e i servizi di un’impresa dalla concorrenza.
Il Marchio può essere di fatto o registrato: va da sé che nel secondo caso si hanno maggiori tutele grazie alla “data certa”, ossia la data di registrazione, che assicura la protezione da eventuali atti fraudolenti, come l’utilizzo improprio del logo.
In pratica chiunque tenti di vantarne la paternità successivamente alla registrazione, sarà tenuto a rispondere legalmente di plagio, in quanto la “data certa” testimonia l’appartenenza dei diritti sul Marchio.
COME PROCEDERE PER OTTENERE ROYALTies
Sul TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) troviamo la definizione di Royalty così espressa:
“Compensi di qualsiasi natura corrisposti per l’uso o la concessione in uso di beni immateriali.”
Il dizionario giuridico, invece, alla voce Royalty recita:
“Termine di non facile traduzione che indica, a seconda dei casi, il canone di una concessione relativa sia all’utilizzazione dell’opera dell’ingegno altrui, sia allo sfruttamento minerario, sia infine, più in generale, al corrispettivo di una concessione da parte di chi ha un monopolio o diritto di esclusiva”.
In merito alle Royalties sui Marchi, prenderemo in considerazione la prima parte di questa seconda definizione.
Supponiamo vogliate aprire un’attività SRL a cui assocerete un logo che rappresenti il vostro business, come dovreste procedere?
- Creazione del Marchio (magari con l’ausilio di un grafico);
- Registrazione del Marchio a titolo personale presso gli uffici preposti;
- A questo punto potrete, di fatto, affittare il vostro Marchio alla vostra SRL, la quale vi pagherà i diritti d’autore facendovi percepire delle Royalties parzialmente esenti da imposta.
La maggior parte degli imprenditori preleva soldi dalla SRL usando i compensi amministratore che hanno una tassazione quasi sempre superiore al 50% di quanto prelevato; prelevando i diritti e le Royalties sul Marchio, la vostra tassazione potrà variare come segue:
- Da un minimo del 17,25%, ovvero il 75% dell’aliquota IRPEF più bassa, il 23%;
- Ad un massimo del 32,25%, ovvero il 75% del 43% di IRPEF.
QUALI SONO I PRINCIPALI VANTAGGI FISCALI DELLE ROYALTIES
La legislazione italiana consente ai soggetti persone fisiche, che operano al di fuori di un’attività commerciale, di conseguire importanti vantaggi fiscali dalla riscossione delle Royalties sul Marchio, la cui rilevanza è tanto più apprezzabile in un contesto fiscale, come quello italiano, caratterizzato da un alto livello di imposizione Irpef (aliquota 43% sui redditi oltre 75 mila euro).
I principali vantaggi fiscali sono:
- Assenza dell’IVA: a meno che la persona fisica percepisca il corrispettivo nell’esercizio di un’attività d’impresa
- Assenza dei contributi INPS/INAIL sulla parte di reddito
Tuttavia, come vedremo in seguito, non sono gli unici vantaggi in una pianificazione fiscale e, a seconda dei casi specifici, le opportunità offerte sono diverse.
Se le Royalties vengono percepite dallo stesso autore del Marchio
COME FUNZIONA LA TASSAZIONE?
Nel caso in cui le Royalties vengano percepite direttamente dall’autore del Marchio, il reddito verrà qualificato come reddito di lavoro autonomo, ai sensi dell’art. 53 Tuir comma 2, lett. b), che include in questa categoria “i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell’autore o inventore, di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali”.
Ai sensi dell’art. 54 comma 8, il reddito in capo dell’autore del Marchio viene determinato applicando al compenso percepito una deduzione forfettaria che tiene conto di alcune spese e la cui misura varia a seconda dell’età:
- Deduzione del 40% nel caso in cui la Royalty sia percepita da soggetti di età inferiore ai 35 anni
- Deduzione del 25% nel caso in cui la Royalty sia percepita da soggetti di età superiore ai 35 anni
Al netto di questa deduzione deve essere applicata sull’importo delle Royalties la ritenuta d’acconto del 20%, ai sensi dell’art. 25 comma 1 del DPR 600/73; successivamente le Royalties, sempre al netto delle deduzioni spettanti, verranno tassate nella dichiarazione dei redditi, ove sconteranno l’IRPEF ordinaria.
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8/11/23
BUSINESSCAR.IT