Ci sono grandi novità da parte della Fiat per quanto riguarda il futuro delle nuove auto, ma per molti non sarà una notizia positiva. Negli ultimi anni l’azienda torinese ha investito interamente nelle auto a batteria, che via via vengono prodotte in diversi stabilimenti interni all’azienda. È quindi è il caso di dire addio ai veicoli alimentati a GPL?
Gli ultimi due veicoli prodotti con il motore GPL sono stati: la nuova 600e e la Topolino, con la nuova Panda in arrivo nel 2024. La Fiat ha ora annunciato che toglierà dal listino le auto storiche che hanno sempre avuto buone performance di vendita ma su cui non vale più la pena investire.
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Fiat dice addio alle auto GPL
Fiat dice addio per sempre ai motori a GPL. Il motivo dell’uscita è che la holding multinazionale olandese ha deciso di effettuare una trasformazione fondamentale e i suoi investimenti nel GPL non convengono più. In quest’ottica, la Fiat ha deciso di indirizzarsi sull’elettrico, poiché l’era dei motori a combustione interna sta volgendo al termine. Nonostante si stia investendo tutto sulle auto ibride e su quelle completamente a zero emissioni, l’ultima vettura che ha resistito nel rinunciare alla benzina è stata la Panda. Nell’anno 2023 la city car a GPL è stata scelta ancora una volta da tantissimi italiani, anche se in numero molto inferiore rispetto a chi ha optato per le auto ibride.
Ad oggi la Panda si può acquistare solo ed esclusivamente con il motore ibrido Firefly da 70 cavalli, il modello più venduto di tutti i tempi in Italia. Anche con la 500 – seconda vettura più venduta – la versione GPL è scomparsa ultimamente, soprattutto nel 2022. Le auto a GPL subiscono la stessa sorte delle auto a benzina e diesel. Poiché sono alimentati da motori termici, scompariranno entro il 2035. La produzione e la vendita saranno sospese senza eccezioni dal 1° gennaio 2035, ma molte aziende hanno già smesso di utilizzare il gas liquefatto prima di allora.
I progetti delle diverse case di auto sono ormai evidenti e mancano ancora più di 11 anni al termine della produzione di veicoli in GPL, diesel o benzina, ma tutto si è concentrato sull’elettrico molto prima della scadenza. Il GPL sarà probabilmente il primo ad essere completamente eliminato dai veicoli.
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Perché si chiama GPL?
Il GPL è così chiamato perché i suoi componenti vengono liquefatti mediante compressione a pressioni relativamente basse da 2 a 8 bar, riducendone il volume e rendendone più economico il trasporto a temperatura ambiente. Il vantaggio ottenuto è che la densità della miscela aumenta di circa 250 rispetto allo stato gassoso, e si riduce il volume della massa stessa (e quindi diminuisce l’energia producibile). Questa logica consente l’utilizzo di recipienti a pressione di dimensioni modeste. Ad esempio, una bombola di metano da 40 litri contiene circa 6 kg di gas compresso a oltre 20 MPa (200 bar). Una bombola dello stesso volume contenente gas liquefatto conterrà circa 20 kg.
Ciò significa che l’energia erogabile è quasi triplicata. Il gas di petrolio liquefatto è un combustibile facilmente disponibile con elevata resa energetica e termica. È altamente infiammabile, ma non tossico.
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10/10/23
autospecial
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