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La casa giapponese ha dichiarato di avere fra la mani una svolta tecnologica che le consentirà di dimezzare il peso, le dimensioni e il costo delle batterie, in quello che potrebbe preannunciare un importante progresso per i veicoli elettrici
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Toyota sembra avere un rapporto piuttosto particolare con le auto elettriche: da una parte, per anni, questo tipo di mobilità sostenibile è stato visto da Akio Toyoda, ex CEO della casa, come una strada poco percorribile, cui preferire – invece – le auto ad idrogeno, dall’altra il marchio non hai mai – veramente – chiuso quella porta.
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Complice forse anche l’insediamento del nuovo CEO, Koji Sato, avvenuto ad aprile, di vedute più aperte nei confronti delle auto elettriche, Toyota ha recentemente dichiarato di aver trovato il modo di sviluppare e produrre batterie allo stato solido con un’autonomia di 745 miglia (~ 1200 km) in grado di caricarsi completamente in soli 10 minuti.
Si tratterebbe di un prodotto ancora migliore delle batterie allo stato solido “100inX” dell’israeliana StoreDot, considerata una delle aziende leader del settore.
L’inaspettato annuncio della casa giapponese, diffuso – fra gli altri – dal Finacial Times e Guardian, è arrivato martedì scorso assieme alla dead line di esordio sul mercato di queste nuove batterie, fissata per il 2027 (al posto della precedenza scadenza al 2025).
“I top manager di Toyota mi hanno chiesto se possiamo davvero farlo [ndr, commercializzare nuove batterie entro il 2027]”, ha dichiarato martedì Keiji Kaita, il massimo esperto di batterie di Toyota e presidente del centro di ricerca e sviluppo per la neutralità del carbonio della casa giapponese. “Sto presentando loro prove, mentre lavoriamo sul progetto”.
Il punto caldo dell’affermazione di Toyota è proprio questo: quasi tutte le case automobilistiche che hanno deciso di incamminarsi sulla via dell’elettrico (come unica mobilità, o in parallelo a quella tradizionale) sono da anni al lavoro sullo sviluppo di batterie allo stato solido dalle alte performance, sia per conto loro o in partnership con aziende del settore.
Che possa essere proprio Toyota (che come detto ad inizio articolo, sulle auto elettriche ha sempre creduto tiepidamente) a far evolvere questa tecnologia, recuperando in un attimo anni di ritardo, suscita più dubbi che aspettative.
Dall’altra parte, però, il gruppo sembra parlare con nozione di causa, forte della sua ventennale esperienza nello sviluppo di batterie ibride e dei tantissimi brevetti depositati negli anni.
I dirigenti della casa giapponese hanno poi insistito sul fatto che non stanno scommettendo solo sulle batterie a stato solido, ma anche su quelle liquide agli ioni di litio.
“In realtà non consideriamo le batterie a stato solido come la soluzione definitiva”, ha affermato Hiroki Nakajima, Chief Technology Officer di Toyota, ricordando come a giugno la casa abbia organizzato un tour per alcuni giornalisti del suo centro tecnico vicino al Monte Fuji, dove ha mostrato non solo le sue ambizioni per le batterie allo stato solido e agli ioni di litio liquide di prossima generazione, ma anche nuovi metodi di produzione che renderanno più semplice e veloce produrre veicoli elettrici.
“Non siamo molto bravi a promuovere noi stessi, perché siamo eccessivamente cauti; le persone si rendono conto che stavamo lavorando [su una certa tecnologia] solo una volta che il prodotto è completato”, ha aggiunto Kaita, rivelando che l’azienda aveva già compiuto i primi passi avanti nel problemi di durata delle batterie a stato solido tre anni fa, legati a doppio filo alla scoperta di un “materiale molto promettente”.
“Il 2027 sarà una sfida per noi”, ha concluso Nakajima, “ma non è che non abbiamo alcuna base [per la data].”
Keiji Kaita, presidente del centro di ricerca e sviluppo per la neutralità del carbonio dell’azienda automobilistica giapponese, ha poi aggiunto:
“Sia per le nostre batterie liquide che per quelle allo stato solido, miriamo a cambiare drasticamente la situazione atttuale, che prevede batterie troppo grandi, pesanti e costose. In termini di potenziale, punteremo a dimezzare tutti questi fattori”.
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05/07/23
fonte: Hardware Upgrade
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