GEELY GALAXY STARSHIP, IL NUOVO SUV CINESE PHEV CON 1.900 KM DI AUTONOMIA
(f1analisitecnica.com)
2017 anno della rivoluzione. Ma sarà davvero così? E cambieranno i valori in pista? È quello che si chiedono esperti ed appassionati a pochi mesi dall’inizio della stagione di F1
Una stagione che vedrà una vera e propria svolta aerodinamica e meccanica nella costruzione delle monoposto: le auto avranno gomme più larghe, passi ancora più lunghi, carico aerodinamico maggiore e alettoni spostati. Cambiamenti che le renderanno più impegnative da guidare mettendo ancora più pressione ai piloti. Ma quello che tutti si chiedono è se le nuove regole cambieranno i valori in gioco e se la Mercedes, seppur orfana di Rosberg, continuerà a dominare o se verrà insidiata da Red Bull e Ferrari. Proviamo ad ipotizzare gli scenari per la prossima stagione.
Auto più veloci e più difficili da guidare. È quanto emerge dai primi test in galleria del vento effettuati dalle squadre nella pausa stagionale. “Vantaggi aerodinamici sconcertanti con le nuove regole”, il commento dell’ex capotecnico Williams Pat Symonds, e tempi sul giro inferiori di 3-5 secondi già dall’inizio della stagione. È questa la prospettiva a pochi mesi dall’inizio delle ostilità. Chissà se gli ulteriori sviluppi durante il susseguirsi dei gp riusciranno a rendere le auto ancora più veloci ed aumentare lo spettacolo ed il numero di sorpassi: proprio gli obiettivi che hanno guidato la svolta regolamentare.
Grazie al mondiale conquistato con largo anticipo nel 2016, le Mercedes hanno iniziato a lavorare già da mesi sulla nuova macchina che presenteranno il 23 febbraio. Persi il tecnico Paddy Lowe – passato alla Williams – e il campione uscente Rosberg, ritiratosi a sorpresa dopo la conquista del titolo, i tedeschi ripartono con il finlandese Bottas, il cui posto alla Williams è stato preso dal giovane Lance Stroll, come seconda guida e con la certezza Lewis Hamilton. L’inglese parte come stra-favorito, se pensiamo che bookmakers come BetStars già quotano la sua vittoria finale addirittura a 2.05. Una cifra giustificata proprio dal ritiro di Rosberg, suo maggiore rivale nelle ultime stagioni, e dal periodo di adattamento che dovrà necessariamente attraversare il nuovo arrivato finlandese.
Seconde in classifica costruttori nel 2016, le Red Bull si candidano per essere le maggiori rivali delle frecce d’argento. Possono contare sul genio e sull’esperienza del progettista Newey (uno dei pochi ad aver già lavorato con monoposto simili a quelle di quest’anno) e sulla forza dei propri piloti, Ricciardo e Verstappen. Se l’australiano, carattere guascone ma pilota sopraffino, è una certezza, la vera incognita è il giovane Max. Il talento più cristallino della nuova generazione dovrà tenere a bada i nervi e i rapporti con i colleghi che già lo definiscono troppo aggressivo. Se riuscirà ad indirizzare le proprie energie solo sull’obiettivo ne vedremo delle belle (BetStars lo indica addirittura come secondo favorito per il mondiale a 4.00). Punto interrogativo sul motore Renault che lo scorso anno aveva circa 80 cv in meno dei rivali. Chissà se con i nuovi sviluppi riusciranno a guadagnare in potenza senza perdere i pregi aerodinamici.
Terza forza dello scorso campionato e grande delusa, la Ferrari. Il 2017 riparte con un nuovo staff tecnico a maggioranza italiana guidato da Mattia Binotto. Una squadra di progettisti e tecnici relativamente priva di esperienza: un salto nel vuoto di cui si è già preso la responsabilità Marchionne. Un compito difficile aspetta il team leader Maurizio Arrivabene che dovrà riuscire a coordinare il lavoro tecnico, i rapporti umani e quelli con i piloti, con un Vettel da rivitalizzare dopo una stagione in calo e con un Raikkonen sempre costante ma privo del guizzo da fuoriclasse. Una stagione all’insegna delle incognite.
Nelle posizioni di rincalzo, in salita la Force India, quarta forza del campionato lo scorso anno che ha sostituito Hulkenberg con l’emergente Ocon, in stallo la Toro Rosso che avrà come principale obiettivo quello di preparare nuovi piloti per la sorella maggiore Red Bull e piene di incognite la Renault, alla ricerca di una stabilità con Palmer e Hulkenberg, la Sauber in una difficile situazione economica e la Manor, iscritta al campionato ma in amministrazione controllata.
Discorso a parte merita la McLaren. Terminata l’epoca d’oro di Ron Dennis, la scuderia inglese si presenta al via con un motore Honda ancora tutto da scoprire e con una nuova struttura tecnica guidata da Zak Brown. Sul fronte piloti si punta sulla voglia di rivincita di Alonso, ancora oggi uno dei “manici” più forti in pista e sul giovane, veloce ma inesperto Vandoorne. Chissà se saranno proprio loro la variabile impazzita del campionato.
autore: Cristiano Sponton – f1analisitecnica.com – 24/01/2017
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