(WIRED.IT)
La prova su strada del nuovo modello compatto della casa tedesca che sposa design, innovazione e sicurezza. E inaugura un nuovo segmento
Una guida comoda e fluida ma frizzante. La nuova Audi Q2, Suv compatto da segmento B premium che in realtà inaugura un nuovo ambito di mercato cavalcando la parola-chiave #untaggable, è una vettura che garantisce un comfort notevole – l’abbiamo provata nel solito traffico infernale della Capitale – sposando design, tecnologia e assistenza alla guida. E puntando per questo, con alcune novità stilistiche che la differenziano in parte dalla famiglia Q e dalla gamma Audi, a un target giovane e multimediale tentando di attrarre anche l’utenza femminile. Che infatti, stando ai primissimi dati di vendite, sembra apprezzare.
Q2 chiude un 2016 sensazionale per Audi – 18 novità presentate in 10 mesi, dalla S4 Avant alla A3 Cabriolet – e in particolare per Audi Italia: come ha spiegato il direttore Fabrizio Longo le vendite hanno
Frutto della collaborazione con la storica Italdesign di Moncalieri, consociata del gruppo che ne ha curato la progettazione ingegneristica, stilistica e dinamica oltre alla sicurezza, sfodera il massimo dell’offerta della casa di Ingolstadt proprio sotto il profilo hi-tech. Dal virtual cockpit su display da 12,3 pollici, ormai un classico Audi, fino all’interfaccia per lo smartphone, ai 14 altoparlanti Bang & Olufsen o all’head-up display che spunta dal cruscotto rimanendo in linea con lo sguardo del conducente, per finire con tutti i sistemi di assistenza alla guida che strizzano l’occhio all’era dell’auto autonoma e faranno il salto di qualità con la prossima A8.
Dall’assistenza al parcheggio alla tenuta della corsia o della distanza di sicurezza fino alla frenata in situazioni critiche o al riconoscimento della segnaletica stradale, le abbiamo provate tutte e tutte cominciano concretamente a costruire un’esperienza di guida sensibilmente diversa. Non la svuotano di passione, come molti sostengono, ma la arricchiscono di sfumature: interni, intrattenimento e comfort fanno davvero la differenza quando si sa di avere un sacco di sistemi di sicurezza pronti a intervenire. Mentre il lato più prettamente hi-tech, pur così ricco e gestibile da volante come dal touchpad sulla manopola a pressione e rotazione (c’è anche l’Audi Connect con Sim per la connettività incorporata), non distrae né complica il tempo trascorso nell’abitacolo. Tutto è intuitivo, per imparare a muoversi sulla plancia ci vogliono pochi minuti.
La chiave, al netto delle specifiche e delle motorizzazioni (tre fasce da 116, 150 e 190 cavalli con tre propulsori ciascuna, rispettivamente diesel da 1.6 a 2.0, che abbiamo guidato, o benzina da 1.0, l’entry level, a 2.0), è tuttavia la personalizzazione assoluta. Da Audi sostengono siano oltre 5 milioni gli incroci possibili fra versioni, motorizzazioni, pacchetti aggiuntivi (come l’S Line Exterior), dettagli infinitesimali come il colore della retroilluminazione di alcune rifiniture interne.
In ogni caso la Q2 ha un feeling del tutto particolare: mette insieme due stili di guida, vivace e al contempo elegante, e cattura l’attenzione proprio in virtù della sua versatilità. Insomma è una macchina in anticipo sui tempi. A bordo avvolge ma non travolge, accompagnando le percorrenze col cambio manuale a sei marce o quello a doppia frizione S tronic a sette rapporti (salvo due modelli, fra cui il 2.0 TDI, che ne montano uno di nuovo sviluppo), fuori fatichi ad etichettarla proprio perché sembra una summa del carattere premium del mondo Audi.
Disponibile da questo mese, sfodera prezzi a partire da 25mila euro per il propulsore a benzina 1.0 Tfsi e 26.200 per il diesel 1.6 Tdi. Oltre alla base arriva nelle versioni sport, design e business.
autore: WIRED.IT – 25/11/2016