Tutte le tessere sono andate a posto, quasi in un colpo solo. I sette chilometri di raccordo autostradale tra Concesio e Sarezzo si possono fare. Non c’è più alcun ostacolo. E l’ultima novità, l’acquisizione del 51,4 per cento di A4 Holding da parte di Abertis, non cambia la direzione di marcia. Gli spagnoli hanno detto che manterranno i programmi. Massimo Ottelli, già sindaco di Sarezzo, da due anni presidente della Comunità montana di Valtrompia e da due giorni membro del Consiglio di amministrazione della Holding precisa che «mercoledì c’è stato il primo Cda della nuova gestione e gli azionisti di maggioranza hanno confermato gli impegni».
L’APERTURA dei cantieri in Valtrompia era subordinata alla proroga della concessione a Serenissima, che gestisce i 146 chilometri a tre corsie della Brescia-Padova nonché gli 89 della Valdastico da Piovene Rocchette a Badia Polesine. Il rinnovo, a sua volta, dipendeva dalla realizzazione del corridoio che connette Valdastico, Valsugana e A22 del Brennero.
Il 10 agosto il Cipe ha dato il via libera a quest’ultima opera. La concessione è stata rinnovata fino al 2026. A stretto giro è stato ufficializzata la cessione ad Abertis delle quote di Astaldi, Intesa San Paolo e famiglia Tabacchi, già annunciata il 10 maggio e anch’essa al palo in attesa della proroga. Se non bastasse, c’è pure un’ordinanza del Tar Brescia, che il 28 luglio scorso ha accolto un ricorso di Ics Grandi Lavori, azionista del Gruppo Salini aggiudicatario nel lontano 2012 dei lavori mai avviati. Il Tribunale bresciano ha imposto il termine del 30 novembre per la formalizzazione del progetto esecutivo e l’accensione dei motori delle ruspe. Quel raccordo, un po’ pomposamente chiamato Autostrada della Valtrompia, dovrebbe passare dalla carta alla realtà, con i 240 milioni che da anni sono accantonati da Serenissima. Ottelli non ha dubbi. «Abertis è subentrato con gli impegni e i diritti acquisiti da A4 – dice -, e ha lasciato intatta tutta la programmazione precedente, che non poteva nemmeno essere messa in discussione poiché costituiva condizione per la proroga della concessione, approvata dal Cipe e avallata dal Governo».
E con l’occhio a qualche polemica casalinga, «non mi risulta che qualche comune ritenga il raccordo non più necessario», sottolinea. Forse ci vorrà del tempo per mettere mano al «corridoio» delle tre valli. Il suo iter, tuttavia, è del tutto sganciato da quello della Valtrompia. «Sul versante Valdastico esistono le condizioni per concludere la progettazione esecutiva – sottolinea Ottelli – salvo la messa a punto di qualche aspetto progettuale». Qualcosa, insomma, si dovrà ancora discutere con la Provincia autonoma di Trento, che fino all’ultimo ha osteggiato il «corridoio».
Di certo c’è che Abertis ha tutta l’intenzione di investire nel sistema autostradale del Nord Italia, tanto che attraverso il vicepresidente Francisco Reynés annuncia un programma di investimenti da 2 miliardi per A4 Holding. Tuttavia pare che non ci sia alcuna intenzione di acquisire le quote in dismissione da parte di Intesa San Paolo in Autostrade Lombarde. L’obiettivo primario di Abertis rimane quello della redditività, e punta a raggiungerlo da azionista unico di maggioranza. «Non siamo interessati a quote di minoranza in società italiane di autostrade o in altri progetti societari», dice Reynés, che smentisce la presenza di altri dossier aperti e conferma che «prima puntiamo al consolidamento di A4 e alla crescita di Valdastico».