Secondo un rapporto dello European Transport Safety Council il 28% degli incidenti stradali riguarda motociclette (24%) e ciclomotori (4%). L’organo che si occupa di fare il punto della sicurezza stradale in Europa indica anche che i decessi stanno diminuendo: -2,2% dal 2010 al 2017. Inoltre, la ricerca indica la Romania come il paese con il tasso maggiore di mortalità sulle strade urbane, dove ogni anno circa 105 persone ogni milione di abitati perdono la vita per incidenti stradali (quattro volte superiore alla media europea). In altri paesi, altresì, il tasso è notevolmente più basso e il numero di persone che sono decedute nel traffico urbano è decisamente ridotto: si attesta a nove in Svezia, undici nel Regno Unito, tredici nei Paesi Bassi e quattordici in Irlanda e Spagna.
Nel complesso, secondo lo studio, sulle strade delle città Ue il 70% delle vittime e dei feriti gravi è costituito da pedoni, ciclisti e motociclisti. L’Italia si segnala per il problema delle due ruote. “Finché le persone non si sentono sicure a piedi e in bicicletta nelle nostre città, molti saranno scoraggiati dall’utilizzare i mezzi di trasporto più sostenibili, ciò può creare un circolo vizioso perché le persone che prendono l’auto mettono a maggior rischio tutti gli utenti vulnerabili della strada intorno a loro”, il pensiero di Dovilė Adminaitė-Fodor, autore dello studio del European Transport Safety Council.