Tra i principali mercati europei, il nostro è quello meno sviluppato in termini di EV: lo scetticismo è ancora molto diffuso
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Dire che le auto elettriche faticano a spopolare in Italia è quasi un eufemismo. I numeri lo testimoniano in maniera esemplare: nei primi nove mesi dell’anno (e il copione si ripeterà quasi certamente a 2022 concluso), il nostro Paese è stato l’unico tra i mercati europei principali a registrare una decrescita nel segmento EV, con una contrazione che sfiorato quota -24%. Tutto questo in un contesto di incentivi che parla di 280 milioni di fondi ancora inutilizzati: le risorse dunque ci sono, il problema è che l’elettrico al momento non ha sufficiente appeal in Italia.
Diventa sempre più un’incognita dunque lo scenario futuro che si verificherà: sembra ormai assodato che dal 2035 in poi non si potranno più immatricolare in Europa nuove auto dotate di motore termico, il che significa che volente o nolente l’elettrico sarà il protagonista assoluto degli anni a venire. Anche per via di queste scelte imposte dall’UE, sempre più case automobilistiche stanno concentrando i propri sforzi e le proprie risorse sul processo di elettrificazione della gamma, e nel caso in cui domanda e offerta non dovessero trovare un punto di incontro la situazione sarebbe tutt’altro che favorevole per le aziende stesse. Numeri alla mano, sottolinea La Stampa in edicola oggi, fra gli automobilisti dei cinque principali mercati continentali, quelli italiani sono i più scettici rispetto alle elettriche pure, la cui quota arriva all’8,8%, contro il 38,2% della Germania, il 21,4% del Regno Unito, il 21,2% della Francia e il 9,5% della Spagna.
“I sacrosanti target ambientali indicati dalla UE impongono una riconversione industriale rapida ed efficiente. Difendere il passato non significa proteggere l’Italia, piuttosto significa consegnare le nostre aziende ad un futuro senza futuro – lamenta Michele Crisci, presidente di UNRAE – Abbracciare le nuove tecnologie velocizzandone l’adozione a partire dai soggetti che hanno la disponibilità per farlo, velocizzandone al contempo l’abbattimento dei costi di produzione e dei prezzi di vendita: questo è l’unico modo per aumentarne la diffusione per tutti“.
19/12/2022
fonte: FormulaPassion.it