I cinque livelli di guida autonoma che caratterizzano i veicoli di nuova generazione pronti a farsi largo sulle strade
La tecnologia dei veicoli autonomi è stato oggetti di milioni e milioni di euro di investimenti, progressi innovati e qualche tragico episodio. In questo momento non ci sono aziende in grado di offrire una esperienza completamente autonoma in qualsiasi condizione, su qualsiasi strada e senza la sorveglianza umana. Ci sono così quelle aziende che stanno introducendo tecnologie molto limitate per il consumo pubblico, come l’implementazione di sofisticati sistemi di controllo della velocità di crociera, e quelle che hanno introdotto una tecnologia quasi del tutto autonoma ma in circostanze molto limitate, come le navette nei campus universitari.
I 5 livelli di guida autonoma
Esistono cinque diversi livelli di veicoli autonomi:
- Livello 1 – Assistenza informatica di semplici funzioni del conducente (cruise control, ABS, controllo di stabilità)
- Livello 2 – Automazione parziale di una funzione alla volta in circostanze limitate (frenata automatica di emergenza)
- Livello 3 – Il computer gestisce due o più funzioni di guida simultanee come il controllo automatico della velocità e il mantenimento della corsia
- Livello 4 – La maggior parte delle funzioni di guida sono automatizzate e l’intervento umano è richiesto solo in circostanze straordinarie
- Livello 5 – Completamente controllato da computer in tutte le circostanze senza intervento umano. Nessun volante, nessun problema
I principali costruttori hanno raggiunto la tecnologia di livello 4, ma solo su percorsi predefiniti e in circostanze specifiche, come di giorno e con il bel tempo. Queste compagnie offrono solo navette o autobus per i dipendenti e sempre con autisti di sicurezza umana a bordo. Le auto a guida autonoma che il pubblico può effettivamente acquistare e utilizzare sono ancora ferme al livello 3. Ogni sistema di guida autonomo è basato su un’intera suite di software e una serie di sensori. Apprendimento automatico, proiettori Lidar (Light detection and ranging o Laser imaging detection and ranging), radar e sensori a ultrasuoni lavorano insieme per creare una mappa vivente del mondo che un’auto a guida autonoma può navigare.
I casi Tesla e Nissan
In realtà Tesla e Nissan si sono opposti al Lidar e si affidano esclusivamente a fotocamere e sensori a ultrasuoni per dare alla propria auto una tecnologia sganciata dalle altre. Questa decisione è in diretto contrasto con gli altri principali attori dello spazio della guida autonoma che fanno affidamento al Lidar per formare una rete di sicurezza multistrato con telecamere e ultrasuoni.
ott/22
fonte: Autotoday.it