Parte con il segno meno il mercato europeo dell’auto nel 2020. Dai dati diffusi dall’Acea (l’Associazione europea dei costruttori), le immatricolazioni nell’area europea e in quella dell’Efta hanno subito una contrazione del -7.4% rispetto a gennaio 2019, con un totale di 1.135.116 unità.
Tra le cause, a detta dell’Associazione, di questa contrazione c’è l’entrata in vigore di diverse modifiche fiscali e questo ha spinto i consumatori ad anticipare gli acquisti a dicembre. In Olanda, ad esempio, sono raddoppiate le aliquote sulle elettriche, mentre in Francia e Svezia sono state introdotte variazioni al bonus-malus per quanto concerne la tassazione legata alle emissioni di CO2. In più, ha pesato l’incertezza dettata dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
Segno meno per tutti e cinque i mercati principali, con la Francia che ha registrato la discesa peggiore, -13,4%. Seguono Spagna (-7,6%) e Germania (-7,3%); perdita anche nel Regno Unito, che non sarà più conteggiato nei dati corrispondenti all’Ue, con un -7,3%. Contenuta quella dell’Italia: -5,9%.
Analizzando i marchi, il gruppo Volkswagen è sempre al comando con 297.631 immatricolazioni, lo 0,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Il brand, invece, perde 6,4%, Audi sale dell’8,5% e la Skoda registra un -2,3%. Psa resta al secondo posto (177.826 veicoli), ma la perdita è considerevole, -14%. Questo soprattutto per la flessione di Opel (-26,9%), mentre sono più contenute quelle di Peugeot (-9) e Citroen (-8). Renault completa il podio, con 98.045 immatricolazioni. Nel computo del marchio perde, però, il 16,4%.