La vita di Uber a Londra non è mai stata facile. A dimostrazione di questo c’è la decisione del Transport for London, l’ente che gestisce il trasporto nella capitale inglese, di rinnovare, per ora, solamente di due mesi la licenza che scade oggi. Da ricordare che anche l’iter di concessione della licenza non fu semplice per il servizio di ride hailing americano (il servizio di taxi gestito via app ed effettuato con auto private). Nel settembre del 2017 il TfL, infatti, inizialmente aveva rifiutato di concedere la concessione a transitare nelle strade della capitala per motivi di sicurezza. Alla fine, dopo un lunga battaglia legale, Uber ebbe il permesso di operare per 15 mesi, ma a condizione di sottostare alla grande attenzione da parte delle autorità cittadine.
Dopo la decisione del rinnovo solo per i prossimi 60 giorni, Jamie Heywood, responsabile regionale per l’Europa di Uber, si è detto soddisfatto perché la decisione “recepisce la crescita della nostra cultura della sicurezza e riflette i progressi che abbiamo fatto a questo riguardo a Londra“. Dall’altro, invece, contrariato perché “rimanda ancora una decisione che si pensava potesse essere imminente, cioè la conferma della licenza per i prossimi 5 anni. I due mesi concessi serviranno a Uber per fornire altre precisazioni e garanzie al TfL”.
Critico nei confronti del servizio americano è Steve McNamara, a capo della Ltda, Licensed Taxi Drivers Association: “I due mesi di proroga confermano che non ci sono garanzie per la sicurezza di cittadini e turisti. I 15 mesi precedenti non sono serviti a nulla. Sadiq Khan non si fida di Uber e i londinesi dovrebbero fare lo stesso”.