Parliamo della normativa Euro6e, in attesa dell’Euro 7. Per adesso, la normativa europea ha stabilito un vero e proprio percorso a tappe, andando ad introdurre delle nuove misurazioni sui consumi e sulle emissioni che sono ben più precise rispetto a ciò che già sappiamo. Cerchiamo di capire meglio nel dettaglio cosa prevede la normativa
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Sappiamo bene già come la norma antinquinamento si sia ben complicata per ciò che concerne l’Euro 7, che è stata addirittura rimandata a data da destinarsi. Differente è il caso della normativa che riguarda l’Euro 6e, che sarà sottoposto a varie revisioni progressive, che porteranno i limiti sulle missioni inquinanti sempre più stringenti. Che cosa vuol dire tutto ciò?
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Normativa Euro 6e, cosa c’è da sapere
Innanzitutto, dobbiamo specificare che, quella che noi chiamiamo comunemente come normativa Euro 6e, in realtà è chiamata differentemente. Si dividerà, infatti, in Euro 6e EA, EB e EC. Che cosa significano queste sigle e quando diventerà tutto queto realtà? La Euro 6A è già applicata per tutti i modelli che sono omologati a partire dal 1° settembre del 2023.
Dovrà essere, inoltre, rispettata, da tutte le auto che sono state immatricolate a partire dal 1° settembre del 2024. Che cosa comporta? Essa riduce le tolleranze che erano concesse sulle misurazioni su strada durante i test RDE (acronimo di Real Drive Emissions). Le auto che rispettano ciò, potranno essere dunque omologate fino alla data del 31 dicembre del 2025 e riporteranno la sigla Euro 6e EA sul libretto di circolazione.
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Euro 6e, EB ed Ec, qual è la differenza?
Ora che abbiamo descritto che cosa significa Euro 6e EA, andiamo a vedere cosa implica la normativa per gli altri due modelli, cioè l’EB e l’EC. Il primo entrerà in vigore per i modelli di nuova omologazione dal 1° gennaio 2025 e dovrà poi essere rispettata per tutti i veicoli di nuova immatricolazione dal 1° gennaio del 2026.
Tale disciplina cercherà, inoltre, di introdurre dei controlli a campione, al fine di verificare le conformità e/o e le difformità delle auto che sono presenti sul mercato, rispetto alle norme che sono attualmente in vigore. Non solo, introduce anche dei limiti precisi che fanno riferimento ai fattori di utilità nell’ambito delle vetture ibride plug-in. Saranno comunque considerate le emissioni ed i consumi in relazione al tipo di percorso che viene affrontato. Differente, quindi, sarà il caso di un contesto urbano, extraurbano o autostradale.
La EC, invece, si andrà ad evolvere ancora in attesa dell’Euro 7, che è prevista per il 1° gennaio del 2027 per i veicoli di nuova omologazione e dal 1° gennaio 2028 per tutte le auto di nuova immatricolazione. Da considerare, però, che questa normativa prevede un ulteriore aggiustamento dei sopracitati fattori di utilità. Saranno effettuate, infatti, delle misurazioni molto più precise per individuare eventuali superamenti dei limiti inquinanti rispetto alla normativa.
E’ ormai notizia nota, invece, il rinvio ufficiale dell’Euro 7. Per l’approvazione ufficiale, infatti, è necessaria tutta una serie di negoziati tra i governi dei Paesi membri ed il Parlamento europeo, al fine di arrivare così ad un’approvazione finale.
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17/3/24
AUTOMOBILI10
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