Di chi è la responsabilità se un veicolo a guida autonoma provoca un incidente o un algoritmo suggerisce un investimento sbagliato? Casi come questi, che sono tutt’altro che astratti, forniscono spunti interessanti per inquadrare le principali questioni giuridiche alla luce delle norme di diritto italiano
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I problemi pratici e giuridici connessi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale (“AI”) possono facilmente far venire in mente la celebre “Prima Legge della Robotica” ideata dallo scrittore di romanzi fantascientifici Isaac Azimov: «Un robot non può recar danno a un essere umano e non può permettere che, a causa di un suo mancato intervento, un essere umano riceva danno».
Chiudendo un occhio sull’imprecisa equivalenza tra robot e AI, tale (fittizia) “Legge” descrive in maniera evocativa l’ipotesi di atto illecito che può generare forme di responsabilità risarcitorie legate all’uso di questa tecnologia ormai piuttosto diffusa.
Responsabilità dell’AI, alcuni casi pratici
Si pensi all’ipotesi che un veicolo a guida autonoma, come i taxi che ormai circolano regolarmente in alcune città americane, causi un incidente stradale, o alla possibilità che un’assistente virtuale basato sul cosiddetto deep learning diffonda informazioni errate, false o addirittura diffamatorie. Ancora, è facile ipotizzare il caso in cui uno strumento per la gestione automatizzata di investimenti finanziari basati sull’AI esegua scelte che si rivelino dannose sul piano economico. . . . .
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16/10/23, NETWORKDIGITAL360 / Agenda Digitale