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Da quando il ban dell’Ue di benzina e diesel dal 2035 è divenuta legge, assistiamo praticamente ogni giorno a svariati detrattori delle auto elettriche che a ragione o meno, vedono negli EV il più grande sbaglio possibile.
Si paventa in particolare una crisi del settore automotive e il problema non è solo italiano visto che anche in Giappone si è parlato di milioni di posti di lavoro a rischio causa auto elettriche, per via del fatto che il settore è fortemente radicato sul termico.
Eppure i dati reali sembrano prefigurare uno scenario completamente diverso, ed è quanto si evince da un’interessante ricerca realizzata dalla Rome Business School, dal titolo “L’evoluzione del settore automotive in Italia. L’impatto della mobilità sostenibile su economia e lavoro”, curata da Fabrizio Zucca, esperto di automotive e sostenibilità, e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca di Rome Business School.
Ebbene, stando a quanto raccolto dagli studiosi, la transizione verso l’elettrico genererà un aumento occupazionale del 6%, arrivando a sfiorare i trecentomila occupati, precisamente dai 280mila attuali a 296.800 entro il 2030, quindi nel giro di sette anni.
Nel contempo il settore dell’automotive genererà più di 90 miliardi di euro, pari al 5.2 per cento del PIL italiano. Il motivo è semplice: il passaggio alla mobilità green rappresenta una grande opportunità per le piccole e medie imprese italiane che sono specializzate nella produzione di componenti, ed inoltre, la grande tradizione nel settore automobilistico dell’Italia, ha il potenziale per guidare la transizione verso l’elettrificato.
Si tratta di fatto di un’evoluzione tecnologia senza precedenti, con l’aumento della richiesta di figure altamente specializzate. “È fondamentale sostenere la riconversione delle PMI verso nuove tecnologie e favorire l’adozione di nuovi modelli di business per garantire la competitività dell’intero settore automobilistico italiano”, le parole di Fabrizio Zucca che poi aggiunge “Sono a rischio tanti posti di lavoro, ma le PMI hanno la capacità e le conoscenze per adattarsi e così mitigare l’impatto del passaggio alla mobilità elettrica”.
Zucca conclude: “L’Italia ha la capacità di diventare un leader nell’industria dell’automotive sostenibile, creando posti di lavoro e favorendo lo sviluppo economico. La collaborazione tra il settore pubblico e privato, insieme a politiche mirate e investimenti strategici, sarà fondamentale per affrontare le sfide e cogliere le opportunità offerte dalla mobilità sostenibile”.
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02/07/23
fonte: everyeye.it (da: ROME BUSINESS SCHOOL)