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Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sta pensando di aggiungere il meccanismo all’interno del nuovo Codice della Strada. Funziona così in quasi tutta Europa: l’importo della multa è calcolato in percentuale rispetto allo stipendio
.
Dal prossimo anno le multe potrebbero essere calcolate sulla base del reddito del trasgressore, come avviene già da anni in molte nazioni europee. In pratica, se il trasgressore ha un reddito alto, la multa sarà più salata.
A confermare l’intenzione di approfondire questo argomento è il viceministro delle infrastrutture e trasporti Galeazzo Bignami: “Nell’ambito della revisione del codice la strada che Salvini ha annunciato, svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni” dichiara il politico dal palco di un evento dedicato alla sicurezza stradale.
“Se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta, da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale, con una sanzione più elevata.” conclude poi il viceministro.
Quasi tutte le nazioni europee adottano questo meccanismo: in UK c’è però un limite massimo alla sanzione
Il calcolo della multa tenendo conto del reddito è una prassi ormai sdoganata da anni in Europa: pioniera in questo campo la Finlandia, che da più di 100 anni ha inserito questo meccanismo nel suo codice della Strada. Alla Finlandia si sono aggiunte poi, in vari momenti, anche Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Svezia ed altre nazioni ancora.
L’ultima ad aver varato questa riforma è la Gran Bretagna, dove l’importo della multa varia tra il 25% e il 175% del reddito settimanale a seconda della gravità dell’infrazione. C’è, però, un tetto massimo: nessuna multa può superare le 2.500 sterline, indipendentemente dal reddito del trasgressore.
Discorso diverso in Finlandia: nella regione scandinava la sanzione è calcolata tenendo conto dello stipendio mensile, e l’infrazione più grave comporta una sanzione pari al sedicesimo dello stipendio. Non c’è, però, nessun limite massimo.
13/12/2022
fonte: DMove.it
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