Le nostre città sono caratterizzate da un’aria irrespirabile. È quello che emerge da uno studio effettuato da Legambiente e visibile nel dossier “Mal d’aria”. Il 2018, per l’associazione ambientalista, è stato un anno nero per lo smog, visto l’alto numero circolante di auto di vecchia generazione.
L’analisi condotta si è concentrata su due aspetti, le polveri sottili (Pm10) e l’ozono (O3). Dalle ricerche è possibile andare a vedere che abbiamo ben 55 comuni che hanno superato il limite in entrambi i casi (ricordiamo che il Pm10 non deve superare i 35 giorni l’anno con valori sopra i 50 microgrammi al metro cubo, mentre per l’ozono il tetto è di 25 giorni l’anno al di sopra dei 120 microgrammi giornalieri). Brescia, Lodi e Monza formano la top 3 delle peggiori (hanno accumulato rispettivamente 150, 149 e 140 giornate fuori limite). Seguono Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (entrambe 127) e Rovigo (121).
Concentrandoci solo sul Pm10, il primato spetta a Torino (87 giorni); seguono Frosinone e Milano. Al contrario, Genova e Brescia sono le città più a rischio per l’O3. Legambiente, inoltre, ritiene l’uso maggioritario dell’auto privata rispetto ai mezzi pubblici un fattore determinante per l’inquinamento atmosferico: nel Belpaese se ne contano 38 milioni, a fronte di 100 mila bus e 6 mila vetture condivise.