(autotoday.it)
Ecco a voi Renault POM, veicolo elettrico compatto e leggero. Piattaforma”open source” su base Twizy, permette di sviluppare idee hardware e software
POSSIBILITA’ INFINITE
Battezzata dai partner OSVehicle, ARM, Pilot e Sensoria questo innovativo progettoal CES 2017 di Las Vegas. Carlos Ghosn, CEO dell’Alleanza Renault-Nissan, è stato presente all’evento illustrando numerose soluzioni. Sviluppate grazie alle sinergie nei settori dell’ingegneria e della tecnologia nell’ambito dell’Alleanza. Sprovvisto di componenti carrozzeria, POM è destinato a start-up, laboratori indipendenti, clienti privati e ricercatori. Concesso ai terzi la copia e modifica di software esistente, per un mezzo interamente personalizzabile.
IN STRETTA CONNESSIONE
La partnership assieme a OSVehicle renderà possibili servizi di progettazione e d’ingegneria “on demand”, consentendo una personalizzazione ancora più completa. Grazie all’accordo con ARM, fornitore di tecnologie di progettazione di processori utilizzate da oltre l’80% dei device mobili, saranno maggiori le opportunità di architettura software e hardware Twizy. Nuove funzionalità implementabili, inclusa l’interoperabilità con i device connessi basati su ARM come i dispositivi di assistenza alla guida, l’infotainment a bordo, la guida autonoma, i cruscotti di nuova generazione.
LIGHT PULSE CABLE
Supportata da Pilot, fornitore di accessori elettronici mobili e di accessori automobilistici, Renault pensa al mercato dei ricambi. Facendo ricorso alla tecnologia Light Pulse Cable, le due aziende hanno creato il primo cavo di ricarica elettroluminescente al mondo per veicoli elettrici. Livello di carica indicato illuminandosi e lampeggiando proporzionalmente al flusso di elettricità: più è basso e la circolazione della corrente rapida, più la guaina esterna del cavo lampeggia rapidamente, fino a interrompersi definitivamente a ricarica completa. Gli ultimi sviluppi hi-tech svelati riguardano la collaborazione con Sensoria per mettere a punto calzini sensoriali per ottimizzare il movimento dei piedi dei piloti. Le informazioni raccolte verranno inviate a un’applicazione, preposta a ricevere dati su velocità, frenata e accelerazione. Saranno così valutabili le proprie prestazioni con dati molto più fluidi e precisi rispetto ai moderni sistemi di telemetria.
autore: Luca Talotta – autotoday.it – 09/02/2017