L’ auto elettrica si appresta a diventare l’auto della mobilità futura, al momento tuttavia esiste un grande problema, legato all’autonomia di questa tipologia di veicoli, che rappresenta il vero tallone d’Achille delle auto di nuova generazione: oggi, per effettuare un viaggio, bisogna controllare con precisione la presenza delle colonnine di ricarica lungo il percorso; e, per la circolazione cittadina, non vi è ancora una buona diffusione di punti di ricarica.
A questo va a sommarsi la differenza di autonomia dichiarata dai produttori delle auto in fase di omologazione: nonostante il fatto che, con il nuovo test Wltp (Worldwide Harmonized Light vehicles Test Procedures ), il dato sia più vicino alla realtà rispetto alla precedente omologazione Nedc (New European Driving Cycle), c’è ancora una sostanziale differenza.
Come evidenziato da What Car?, magazine britannico, lo studio mette in risalto importanti differenze tra chilometraggio reale e chilometraggio omologato. Vediamo alcuni esempi di auto: la Hyundai Kona EV con batteria da 64 kWh, a fronte di quasi 470 km “Wltp” riesce a percorrere 421,6 km reali; al secondo gradino del podio c’è la Jaguar i-Pace con 407 chilometri reali, contro i 470 omologati; gradino più basso del podio per la Kia e-Niro 64 kWh: se il dichiarato è di 484 km, su strada il crossover coreano si ferma a 407; quarta posizione per la Tesla Model S 75D: accreditata di 490 km con omologazione Nedc, contro i 328 km raggiunti durante il test. Questo sta a significare che il mercato dell’elettrico si è ormai insinuato nel tessuto sociale mondiale, ma deve ancora essere migliorato per poter diventare il mezzo perfetto per sostituire le auto a benzina e diesel.