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È questo il risultato ottenuto dalla ricerca commissionata dalla Federazione europea per i trasporti e l’ambiente e compiuta dall’università austriaca di Graz su tre auto plug-in hybrid: una BMW, una Peugeot e una Renault
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Le vetture ibride plug-in emettono nell’atmosfera più anidride carbonica rispetto a quanto viene riportato nelle misurazioni ufficiali. È questo il dato che emerge dalla recente ricerca compiuta dall’Università di Graz, in Austria, su tre veicoli prodotti da altrettanti noti brand automobilistici.
Lo studio, commissionato da Transport & environment, la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente, è stato condotto su tre vetture:
- BMW Serie 3
- Peugeot 308
- Renault Megane
Le case produttrici dei tre veicoli PHEV, che combinano una piccola batteria con un motore tradizionale a benzina o diesel, hanno affermato in passato che, questo tipo di auto è in grado di offrire il meglio di entrambi i mondi consentendo ai proprietari di guidare lunghe distanze e a zero emissioni.
L’indagine computa su strada dai ricercatori dell’Università di Graz ha rivelato una realtà ben diversa rispetto a quella mostrata dai test compiuti in laboratorio della Worldwide Harmonised Light Vehicle Test Procedure (WLTP).
Zero emissioni… Siamo sicuri?
Durante l’esperimento commissionato da T&E la BMW, la Serie 3 è stata la vettura che ha ottenuto il risultato peggiore. Su un percorso pendolare, compiuto lungo un tipico tragitto casa-lavoro, l’auto tedesca ha inquinato tre volte in più rispetto ala sua valutazione del WLTP, emettendo 112 grammi di anidride carbonica per ogni chilometro percorso.
La Peugeot e la Renault, pur ottenendo risultati migliori, hanno comunque inquinato rispettivamente il 20% e il 70% in più rispetto ai dati ufficiali. Un divario davvero notevole, se si pensa che il test è stato compiuto su una distanza relativamente breve di andata e ritorno (55 km).
“Gli ibridi Plug-in – ha dichiarato Anna Krajinska, vehicle emissions manager di Transport & Environment – sono venduti come la combinazione perfetta di un motore elettrico, utilizzabile nei centri cittadini, e di uno termico per lunghe distanze. Ma gli esperimenti compiuti “nel mondo reale” mostrano che questa cosa è solo un mito”.
Anche le batterie durano meno
Anche nella guida in città, dove il motore elettrico dovrebbe entrare in funzione rispetto a quello a benzina, due delle tre auto hanno ottenuto dei risultati nettamente inferiori rispetto ai dati ufficiali. L’unico veicolo a confermare l’autonomia pubblicizzata (50 km) è stato la Renault Megane. La Serie 3 e la 308 hanno coperto solo il 74% e il 53% della distanza in modalità full electric pubblicizzata dai rispettivi brand.
Risultati decisamente inferiori alle aspettative che rischiano di avere delle ricadute anche nel settore del fleet management. Le auto aziendali costituiscono il 71% delle nuove vendite di veicoli ibridi plug-in. La ricerca mostra che queste vetture vengono guidate nella stragrande maggioranza dei chilometri sul motore termico, venendo raramente caricate con l’elettricità.
Quando sono stati testati con a batteria vuota, BMW, Peugeot e Renault hanno emesso 5-7 volte la quantità di CO2 dichiarata. A fronte di questi risultati T&E ha affermato che i governi dovrebbero porre fine ai sussidi per i veicoli della flotta PHEV e tassarli in base al loro inquinamento effettivo.
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10/02/2023
fonte: FLEET Magazine